di Daniele Palazzo
Condannato a due anni di reclusione e al pagamento di una multa da quattrocento Euro, nonché alla corresponsione delle spese processuali il “topo d’appartamento” professionista 38enne di origine serba che, l’altro giorno, in trasferta criminale da un campo-nomadi del Napoletano, era strato arrestato dagli uomini della Reparto Volanti della Polizia di Stato di stanza a Frosinone immediatamente dopo aver svaligiato, in compagnia di un complice minorenne, un’abitazione sita lungo la via Monti Lepini. Il processo per direttissima a carico dello stesso lestofante, che, tra l’altro, era stato salvato dal linciaggio proprio dai poliziotti che lo avevano arrestato(al loro arrivo,i due ladri originari del Paese dell’ex Jugoslavia erano accerchiati da un gruppo di cittadini che, avendoli colti sul fatto, intendevano dargliele di santa ragione a mo’ di lezione), si è svolto presso il Tribunale di Frosinone. A motivazione del suo pronunciamento, il Giudice che ha emesso la sentenza, riconoscendo pienamente validi i presupposti che hanno portato all’ammanettamento del “mariuolo” serbo, ha portato l’acclarata pericolosità sociale del soggetto alla sbarra, i suoi numerosissimi precedenti penali e, soprattutto, il suo impressionante profilo criminale, che, delineato chiaramente dalle molteplici notizie di reato a suo carico, lo avrebbero sicuramente portato, come accaduto spesso in passato, a reiterare il reato ascrittogli. Come si ricorderà, l’altro ladro serbo arrestato dai poliziotti frusinati, appena quindicenne, è stato affidata alla Casa di Prima Accoglienza per Minori di Roma.
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