venerdì 31 dicembre 2010

Auguri a tutti

Vorrei incontrarvi a uno a uno e dirvi auguri. Auguri di un sereno 2011, un 2011 ove non ci siano odii, violenze e guerre. Un 2011 ove non si senta parlare di fame, miseria, carestia, guerre e quant’altro esista per un mondo che non è regolare. Faccio i miei auguri a chi legge destarsi oggi, a chi lo visita con uno sguardo veloce e va via, alle istituzioni, agli adolescenti, uomini di domani, agli anziani, cui avranno sempre qualcosa da insegnarci. Un buon 2011 alla classe politica, affinché comprenda che ai cittadini non interessano le belle parole ma fatti concreti. Un cordiale 2011 a chi collabora con destarsi oggi e un augurio espansivo a chi collaborava e ci ha lasciato, forse da noi ha subito qualche torto? Se è cosi ci dica quale. Un cordiale 2011 a chi critica e a chi analizza non mostrando il proprio volto. Un affettuoso 2011 a chi a volte dovrebbe dare buon esempio del dialogo e invece vede tutto nero. Terminando un buon 2011 a tutti, buoni e cattivi. Auguri di cuore.  

Cancello Arnone. Professionisti o approfittatori?

                   di Pasquale Leggiero.
Dovere di chi scrive è quello di riportare ciò che accade nel mondo, a volte il compito è difficile e non piacevole. Il raccontare, però, si fa per scelta e le scelte si fanno o perché si riscuote o perché si ha un hobby, come nel nostro caso. In entrambi i casi però si devono riportare cose fatte bene e tristi realtà, come l’argomento odierno. Girando per le vie del paese ci sono giunte lamentele di alcuni cittadini, che si lagnano su alcuni professionisti. Che cosa farebbero questi professionisti? Il fatto consisterebbe nell’insegnare come riempire qualche modulo e alla fine chiedere un prezzo che sarebbe della modica cifra di cinque euro. Secondo alcuni cittadini cinque euro sarebbe un po’ troppo e ci hanno riferito: ma questi sono professionisti o approfittatori? Non lavorare gratuitamente, va bene, ma per riempire moduli un paio di euro sembra che vada benissimo. Questi professionisti ci hanno visto una volta e non ci vedranno mai più alle loro attività. Anche noi, invitiamo tali professionisti a riflettere un po’ prima di chiedere somme un po’ redditizie, specie di questi tempi con la crisi in giro.

giovedì 30 dicembre 2010

Papà quest'anno, non sparare! XV EDIZIONE 2010

Cancello Arnone, una tombolata e solo fumo?

Visitando vari siti ho scoperto che domenica 2 gennaio ci sarà una tombolata realizzata dai due comitati festa in onore di Maria SS delle grazie, in modo da poter incominciare la raccolta per il 2011. Mi sono ricordato che attraverso i media, una volta ci fu chi lanciò la proposta che i comitati festa avrebbero dovuto passare almeno una volta a settimana per un anno intero. Ci fu chi rispose che per tempo i vari membri dei comitati non potevano passare un intero anno. Anche se, a mio avviso, devo dire che tali membri avrebbero potuto fare dei turni e passare una volta a settimana ma non sempre gli stessi. Ora scopro della tombolata, devo pensare che l’ipotesi una volta a settimana è presa in considerazione o è solo un fuoco di paglia? Certo che se è presa in considerazione l’ipotesi settimanale non può sempre effettuarsi la tombolata in quanto non è sempre periodo natalizio. Intanto, però, per raccogliere più soldi non vi è solo il sistema passo una volta a settimana, col permesso del parroco si potrebbe anche pensare di installare cassette in chiesa e vicino a ogni cassetta scriverci il motivo per cui vanno raccolti quei fondi. In tal modo ogni cittadino farebbe la sua donazione settimanale o mensile o in altro modo periodico e solo egli e Dio conosceranno l’offerta.  Io, ad esempio, dopo aver sentito un amico, in casa ho comprato salvadanai per le varie feste e ogni mese vi deposito qualcosa. Concludo augurando una proficua raccolta ai due comitati. Cordialmente, Dragon Ball.

mercoledì 29 dicembre 2010

La crisi economica è veramente risolta?

                        di Pasquale Leggiero.
Da svariato tempo si parla di crisi economica, di famiglie che non riescono a giungere alla fine del mese, con un solo stipendio e laddove i salari ne sono due è come se ne fosse uno. Aumenta questo, rincara quest’altro, quell’altro, tasse da pagare, interessi di mora per chi non ha pagato precedentemente. E pure c’è chi appare in televisione, o dai giornali, o da internet o da qualsiasi mezzo di comunicazione e afferma che la crisi  economica è risolta. Sarà vero o falso? A questa domanda rispondiamo: no-comment. Sicuramente, però, una cosa può dire che molta gente si lamenta, saranno tutti spreconi che non riescono ad andare avanti? Noi non pensiamo proprio. Gli altri anni in periodo Natalizio una nota marca di panettoni ha sempre realizzato un concorso, dove c’èrano ricchi premi, come auto, scooter, tv eccetera. Quest’anno tale concorso, su questa marca non si è visto, come mai? Che cosa sarà successo? La crisi è veramente risolta come si pubblicizza? Se la risposta è sì come mai una nota marca di panettoni, non ha effettuato il concorso a premi? O forse dobbiamo pensare che la crisi è rientrata ma non per tutti? Ci si aspettano delle risposte da chi di competenza. Ma ci aspettiamo risposte anche da chiunque, o per il solo fine di criticare il presente scritto.

lunedì 27 dicembre 2010

Cancello Arnone, una tombolata per Maria SS delle Grazie.

di Giuseppe Paolo
Il comitato festeggiamenti " Maria SS delle Grazie". Organizza per il due Gennaio dalle ore 16.00, nella Palestra Comunale: una tombolata, ricca di premi. Tutto ciò per onorare la Santa Patrona con i festeggiamenti di Luglio e Settembre 2011, Partecipate tutti, perché la Madre Santissima che veneriamo, benedica le nostre intenzioni.

venerdì 24 dicembre 2010

Cancello Arnone. Auguri a tutti.

Al sindaco e a tutta l’amministrazione comunale. Al comando vigili urbani. Ai nostri carabinieri e a tutte le forze dell’ordine. Ai nostri parroci. Al capo d’istituto e personale docente, e non, di tutte le scuole. A tutti i giovani perché essi sono gli uomini del domani. A tutte le persone anziane perché avranno sempre qualcosa da insegnarci. A tutti i nostri commercianti. A tutti gli artigiani. A tutti i politici. A tutte le attività culturali. Ai miei amici, ma soprattutto ai miei nemici. A tutta la popolazione del paese, auguro buone feste.

Consacrazione a Gesù Bambino.

preghiera a cura di Giuseppe Paolo
Amabilissimo Gesù Bambino,
acclamato da tutti per gli innumerevoli e straordinari favori
che concedete a quanti vi invocano,
la nostra anima, prigioniera del tuo divino cuore,
non ti dimenticherà mai e si rifugia oggi,
nel tuo manto di Re per godere della pace che ci hai promesso
e poter ricevere la benedizione di Dio
per farla crescere in santità e virtù.
Per questo motivo ci consacriamo devotamente al tuo sacro servizio:
saremo tuoi devoti ferventi.
Figli del tuo amore,
risponderemo alla tua predilezione per le nostre anime,
offrendoti d'ora in poi e per sempre,
quanto aneliamo:
la vita dei nostri sensi,
le aspirazioni del nostro cuore,
gli amori delle nostre anime
che ti appartengono per diritto di filiazione
e debito di conquista.
Gesù Bambino,
Divino Re,
Dio dell'Infanzia,
ricevi la nostra offerta,
rendila efficace col tuo potere infinito
per essere sempre tuoi in terra e in cielo.
Amen
Buon Natale di pace e serenità. la luce della grotta di betlemme illumini le nostre case, sia di sostegno alle persone sole

Cancello Arnone, dalla protezione civile: buone feste.

Al sindaco e a tutta l’amministrazione comunale. Al comando vigili urbani. Ai nostri carabinieri e a tutte le forze dell’ordine. Ai nostri parroci. Al capo d’istituto e personale docente, e non, di tutte le scuole. A tutti i giovani perché essi sono gli uomini del domani. A tutte le persone anziane perché avranno sempre qualcosa da insegnarci. A tutti i nostri commercianti. A tutti gli artigiani. A tutti i politici. A tutte le attività culturali. A tutta la popolazione del paese, la protezione civile augura buone feste.  

Parola del Signore Vieni, Signore Gesù!

Preghiera procurata da Giuseppe Paolo.
Noi ti invochiamo e ti diciamo: Vieni, Signore Gesù;
noi invochiamo la tua venuta
e la tua potenza: Vieni Signore Gesù.
Nelle nostre famiglie, nei nostri cuori,
in tutti coloro che hanno qualche problema o sofferenza,
su tutti coloro che vivono solitudine, amarezza, sconforto,
su chi è abbandonato o avrebbe bisogno di qualcuno che lo aiuti,
fa’ scendere, Signore, la forza del tuo Spirito: Vieni, Signore Gesù.
Su tutto il mondo, su tutta la terra che ha bisogno di significato,
di senso, di pace, di fraternità, sulla chiesa universale,
sulle missioni, sui poveri, su tutti coloro che soffrono
per la guerra e per la fame,
noi ti chiediamo, Signore, di fare scendere il tuo Spirito di pace:
Vieni e trasformaci in te, Signore Gesù.
Mons. Carlo Maria Martini

giovedì 23 dicembre 2010

Cancello Arnone. Auguri, Peppino

Giuseppe Caputo con la sorella.
Delle sue 10000!!!!!!!!! primavere, Giuseppe Caputo, è giunto solo alla sua trentesima. Tantissimi auguri gli giungono dai genitori, dalla sorella, dal cugino Modesto Marra e famiglia, da tutti i suoi parenti e amici. Auguri per tantissimi anni ancora.

lunedì 20 dicembre 2010

Cancello Arnone. Babbo Natale è arrivato in moto.


                        di Pasquale Leggiero.

L’associazione nazionale vigili del fuoco in congedo, delegazione di Cancello Arnone, il club motokaos e con l’aiuto del gruppo di preghiera, San Pio, hanno organizzato e svolto Natale solidale in paese. Il programma dei tre sodalizi presieduti rispettivamente da: Giovanni Di Gennaro, Giuseppe Chierchia e Mattia Branco è stato il seguente : domenica 19 dicembre è stato allestito uno stand per la raccolta alimentare e non, da destinare unicamente e solamente, in forma anonima, alle famiglie bisognose.  Durante la serata dalla fine della messa pomeridiana e fino a che vi erano bambini , presso lo stand appositamente allestito tutti i bambini hanno consegnato la loro letterina a Babbo Natale arrivato in moto, con i suoi aiutanti e hanno ricevuto gratuitamente un giocattolo. Le foto  ricordo sono state scattate a cura dello studio fotografico Marra, di Cancello Arnone. La raccolta alimentare ha dato risultati più del previsto e i tre sodalizi ringraziano tutti i cittadini e tutti i commercianti che hanno partecipato donando generi alimentari da destinare alle famiglie necessitanti e giocattoli da regalare a tutti i bambini accorsi a vedere babbo Natale. Attraverso i loro rappresentanti, i tre sodalizi hanno riferito che l’anno prossimo alla seconda edizione cercheranno di organizzare ancora meglio, anche se dobbiamo affermare che il tutto è andato ottimamente.

Anja show, a Castelvolturno

venerdì 17 dicembre 2010

PREGHIERA. A cura di Giuseppe Paolo


Squarcia il cielo
e scendi.
Tu sei il Signore,
il benvenuto nel mio cuore.
Anche se
sei coperto di sudiciume.
Anche se
vieni da un paese straniero.
Anche se sei solo.
Anche se piangi,
io ti riconoscerò.

Io ti prenderò per mano
come un amico aspettato
per tanto tempo.
Tu mi dirai le parole
che io saprò comprendere,
le ascolterò
e il mio cuore sarà nella gioia.

Io ti seguirò
e assieme entreremo
nella casa dei miei amici
e io dirà loro:
Guardate!
E' tornato colui
che il nostro cuore attendeva.

Preghiera a Gesù Bambino (Novena di Natale)

                  procurata da Giuseppe Paolo.

Gesù,
tu sei nato debole
perché io
non abbia mai paura di te.

Sei nato povero
perché io ti consideri
la mia unica ricchezza.

Sei nato piccolo
perché io non cerchi
di dominare gli altri.

Sei nato in una grotta
perché ogni uomo
sia libero di incontrarti.

Sei nato nella semplicità
perché io smetta
di essere complicato.

Sei nato per amore
perché io non dubiti
mai del tuo amore.

Cancello Arnone. Babbo Natale arriva in moto.


                        di Pasquale Leggiero.

L’associazione nazionale vigili del fuoco in congedo, delegazione di Cancello Arnone, il club motokaos e con l’aiuto del gruppo di preghiera San Pio, organizzano Natale solidale in paese. Il programma dei tre sodalizi presieduti rispettivamente da: Giovanni Di Gennaro, Giuseppe Chierchia e Mattia Branco è il seguente : domenica 19 dicembre sarà allestito uno stand per la raccolta alimentare e non, da destinare unicamente e solamente, in forma anonima, alle famiglie bisognose.  Durante la serata dalla fine della messa e fino alle ore 21.00, presso lo stand appositamente allestito tutti i bambini potranno consegnare la loro letterina a Babbo Natale arrivato in moto e riceveranno gratuitamente un giocattolo. Saranno anche scattate delle foto ricordo a cura dello studio fotografico Marra, di Cancello Arnone. Con preghiera della massima diffusione del presente auguriamo a tutti buon divertimento.

giovedì 16 dicembre 2010

Cancello Arnone, lavoratori cance senza stipendio.

Scrivo, ancora  una volta, per avere delle risposte da chi di competenza.

Di recente ho saputo del fatto che i lavoratori della cance multiservizi, sono da svariato tempo senza stipendio.  Da pocanzi tempo addirittura ho saputo che tali lavoratori non riscuoteranno nemmeno per Natale il loro stipendio, vorrei dire a chi di competenza della cance multiservizi, addetto a pagare gli stipendi: ma li conosci i problemi degli operai che lavorano? Sai che quegli stipendi gli occorrono per mandare avanti una famiglia? Forse tu sei benestante e la cosa non ti riguarda, ma almeno rispetta i problemi di chi si alza al mattino e fa il proprio dovere, se non sei all’altezza del tuo compito, dimettiti che fai più bella figura. Altra cosa voglio dirla alle istituzioni locali: voi non siete quelli che lavorano per il bene della comunità? Se la vostra risposta è sì gli operai della cance, non fanno parte della comunità svolgendo il loro lavoro al servizio del popolo? Non credete che chi lavora aspetta premio? Se credete in questo, fate qualcosa. È triste vedere (anche se di poco) il paese allestito a festa e sapere che ce chi a Natale non può mangiare, è UNA VERGOGNA. Altra cosa che ho appreso, dalla stampa, è che ci sarà una cena per gli anziani, cosa che gratifica il sociale del paese, ma a che serve ciò quando vi sono problemi ben più seri da risolvere? Sembra di stare su una tavola allestita con tovaglia e tovaglioli di seta, posate in oro, bicchieri in cristallo, piatti fatti della migliore porcellana del mondo, ma alla fine su questa bella tavola non ce niente da mangiare e da bere, nemmeno l’acqua. Mi sa tanto che per Natale vada fatta una raccolta per destinarla ai poveri, in questo caso i poveri sono gli operai della cance, che però hanno un lavoro ma senza riscuotere. Vorrei vedere chi dirige la cance e istituzioni senza un centesimo in tasca. Saluti Sincerithas.   

venerdì 10 dicembre 2010

“ANJA SHOW” IN COLLABORAZIONE CON MINI CAR MAIELLO AL GIOLI’ DI CASTELVOLTURNO.

di Mattia Branco
 Non mancate a questo evento sarà divertimento per grandi e piccoli. ANJA SHOW l'evento televisivo della provincia di Caserta più atteso dell'anno.

La locandina di auto Maiello.




martedì 7 dicembre 2010

Storia della festa dell'Immacolata Concezione

Questa storia è tratta dal sito: papapionono.
La rendiamo disponibile anche su questo blog, affinchè si possa conoscere per filo e per segno la storia dell'Immacolata Concezione .
Inoltre un augurio a tutte coloro che portano il bellissimo nome di Immacolata e\o Concetta.

PIO IX E L'IMMACOLATA
a) STORIA DEL PRIVILEGIO MARIANO
DA DUNS SCOTO AL VEN. PIO IX
di ANGELO MENCUCCI
Quando Pio IX,1'8 Dicembre 1854 proclamò il Dogma dell'Immacolata come verità rivelata da Dio, il protestante razionalista Harnach scrisse una frase spiritosa e incredula: "Ma quando, e perché, e da chi?".
Sono espressioni ironiche, pertubanti, ma possono essere motivo anche per i credenti di ricordare la lunga, sofferta ricerca teologica di questo privilegio di Maria SS. sino alla formulazione definitiva e infallibile della chiesa.
La verità della Immacolata Concezione era già patrimonio della fede orientale e della prima festa sotto questo titolo sin dal secolo VI e VII. Nella Chiesa latina sin dal mille.
Ma lo studio sulla Immacolata divenne calda materia nel periodo della Scolastica: vi sono stati Santi, Dottori della Chiesa, Università Teologiche pro e contro questa verità; il primo grande difensore dell'Immacolato concepimento di Maria, fu il francescano Duns Scoto (di cui in questo anno si celebra il 6• Centenario della sua Professione religiosa).
Giovanni Duns Scoto, il "Doctor subtilis", il Cavaliere dell'Immacolata
Era nato a Duns in Scozia nel 1265 o 1266.
Entrò nell'ordine Francescano ed ebbe per maestro negli studi teologici Guglielmo Ware (o Varrone), uno dei fautori appassionati dell'immacolata concezione. Scoto succedette al suo maestro nella cattedra di Oxford, e quivi cominciò a propugnare la sentenza immaculista. Da Oxford passò poi a Parigi, ed ebbe il dottorato ed il magistero alla Sorbona. Il maestro di Scoto pure, Ware, insegnò a Parigi, ma non sembra che abbia avuto occasione di sostenere pubblicamente, ed in maniera che destasse la comune attenzione, il privilegio di Maria. Il primo che richiamò l'attenzione generale sull'immacolata concezione, e l'impose al rispetto di molti fu dunque Scoto. Ciò avvenne nei primi del 1300. Pochi anni più tardi, un fiero avversario del privilegio della Vergine, il domenicano Gerardo Renier, chiamava Scoto "il primo seminatore di questo errore, (dell'opinione cioè immaculista). - Scoti, primi seminatoris hujus erroris, vel secundum Augustinum, falsae aequivalenter hujus haereticae pravitatis". Ciò avveniva nel 1350, e queste parole, nessuno oserebbe negarlo, costituiscono, a riguardo di Scoto, una testimonianza di primo ordine.
A proposíto dell'influsso che ebbe Scoto sul trionfo della dottrina dell'Immacolata Concezione, divenne più tardi popolare il racconto di una sua meravigliosa disputa sostenuta a Parigi per ordine della S. Sede ed alla presenza dei delegati di lei, allo scopo di dissipare tutte le ombre che nelle scuole si venivano accumulando contro l'insigne privilegio della Madre di Dio.
Bernardino da Bustis nell'Officio cla lui composto in onore di Maria Immacolata, ed approvato da Sisto IV nel 1480 ne parla nei seguenti termini: "Vi fu un tempo in cui certi religiosi si accesero di tanto accanimento contro l'Immacolata Concezione, che chiamavano eretici i frati dell'Ordine dei Minori, perché nella loro predicazione sostenevano essere stata la Madre di Dio concepita senza peccato. Su questo argomento fu per ordine della Sede apostolica tenuta una pubblica disputa nello studio di Parigi (Sorbona). Gli accennati accusatori vi intervennero con un numero addirittura straordinario dei loro dottori. Ma N. Signore a protezione della dignità della diletta sua Madre, d'improvviso destinò a quella città Scoto esimio dottore dell'Ordine dei Minori, ed egli confutati tutti i fondamenti e gli argomenti dell'avversario con ragionamento inconfondibile, fece brillare di tanta luce la santità della concezione della Madonna, che tutti quei frati, pieni di ammirazione per la sua sottigliezza si racchiusero nel silenzio e cessarono dalla disputa. Di conseguenza l'opinione dei Minori fu approvata dallo studio di Parigi. Scoto poi fu per questo denominato il Dottor sottile".
La disputa ebbe luogo o verso la fine del 1307, o sul principio del 1308. Scoto sarebbe allora venuto espressamente a Parigi da Oxford. Arrivato il giorno del grande atto Sorbonico, come si chiamava allora la disputa, mentre Scoto si avviava al luogo della discussione, si prostrò davanti ad una statua della Vergine che si trovava sul suo passaggio, e le indirizzò questa preghiera: Dignare me, laudare te, Virgo sacrata: da mihi virtutem contra hostes tuos. La Vergine, ad attestare il gradimento di questo atto, inclinò il capo: posizione questa che avrebbe poi conservata anche in seguito.
Incominciata la disputa, gli avversari scrosciarono su Scoto una vera gragnuola di argomenti. Non se ne contarono meno di duccento. Scoto li ascoltò tutti con grande attenzione, col contegno modesto' ma colla tranquillità ed il presagio del trionfo, dipinti in volto. Quando gli avversari si tacquero egli prese a confutare tutti i loro argomenti: li confutò uno per uno nel medesimo ordine con cui erano stati proposti, con quella medesima facilità, con cui Sansone rompeva i vincoli coi quali Dalila l'aveva legato.
Conseguenza di tale disputa sarebbe stata non solo l'approvazione della Sorbona data alla opinione imrnacolista, ma altresì l'adozione da parte della insigne Università della relativa festa, nonché il rifiuto dei gradi accademici a chi avesse osato esprimere un sentimento diverso.
Così il discepolo di Scoto, Francesco Mayroni, riassumeva l'argomento del maestro: "Dio ha potuto preservare Maria dal peccato: era conveniente che lo facesse: dunque lo fece. - Potuit, decuit, ergo fecit".
I contemporanei lo chiamarono Doctor subtilis, e i porteri: Doctor Verbi Incarnati e Doctor Marianus.
La Causa di Beatificazione fu ufficialmente aperta nel 1905.
La Beatificazione il 20 marzo 1993.
Pio IX il Pontefice dell'lmmacolata e la "Bolla Ineffabilis"
Le dispute perdurarono sino al Ven. Pio IX.
Ora questa verità non è più incerta e disputabile, essa fa parte dei dogmi della nostra fede e fu solennemente definita da Pio IX il giorno 8 dicembre 1854 con la Bolla Ineffabilis, ove si proclama: "1IDio ineffabile sin dal principio e innanzi ai secoli, elesse e dispose all'Unigenito suo Figlio una Madre, da cui fatto uomo, avesse egli a nascere nella felice pienezza dei tempi, e fra tutte le creature di tanto amore predilesse, lei, da compiacersi in lei sola con propensissimo affetto. Per il che, assai più che tutti i santi, la ricolmò dell'abbondanza di tutte le grazie celesti, tolte dal tesoro della divinità, in un modo così meraviglioso, che sempre affatto immune da ogni macchia, di peccato, e tutta bella e perfetta, ebbe in sé quella pienezza d'innocenza e di santità, di cui maggiore non può concepirsi al di sotto di Dio, e cui nessuno fuor che Dio stesso può raggiungere col pensiero. E per verità era del tutto conveniente, che sempre rifulgesse ornata degli splendori di pefettissima santità, ed affatto immune dalla stessa macchia della colpa originale, riportasse amplissimo trionfo dell'antico serpente, una sì venerabile Madre.
"Dopoché mai non cessammo nell'umiltà e nel digiuno, di offrire a Dio Padre, per mezzo del Figliuol suo, le private nostre preghiere e quelle pubblicate della Chiesa, affinché si degnasse di dirigere e confortare la nostra mente colla virtù dello Spirito Santo, implorato il soccorso di tutta la corte celeste, ed invocato con gemiti lo Spirito Paraclito, il medesimo così ispirandoci, ad onore della santa ed individua Trinità, a decoro ed ornamento della vergine madre di Dio, ad esaltazione della fede cattolica e ad incremento della cristiana religione, coll'autorità del SignorNostro Gesù Cristo, dei Beati Apostoli Pietro e Paolo, e Nostra, dichiariamo, pronunziamo e definiamo, che la dottrina la quale ritiene che la Beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore dell'uman genere, fu preservata immune da ogni macchia di colpa originale, è da Dio rivelata e quindi da credersi fermamente e costantemente da tutti i fedeli.
Per la qual cosa, se alcuni presumessero, il che Iddio tenga lontano, di sentire in cuor loro diversamente da quanto fu da noi definito, conoscano e sappiano per fermo, che condannati dalproprio giudizio, hanno fatto naufragio nella fede".
b) PIO IX E IL DOGMA DELL'IMMACOLATA
di MANLIO BRUNETTI
Sull'intenzione di Pio IX, tra la fine del '48 e gli inizi del '44, di procede re verso la definizione dogmatica dell'Immacolata Concezione, il massimo storico attuale scrive: "Le circostanze eccezionali del momento, l'esilio a I Gaeta e l'immirìente proclamazione della Repubblica Romana non faceva. no che stimolare il papa nella via intrapresa, che nella sua tipica forma mentis gli appariva non solo una questione teologica ma anche come il rimedio più efficace per la salvezza della Chiesa, del suo capo, della società intera dai mali che sovrastavano minacciosi".
Comunque siano da leggere queste righe, specialmente la " tipica f orma mentis", è certo che Pio IX fu sospinto a definire questo dogma dalla sua pietà mariana che, mai ingenua e gratuita in chi abbia studiato un po' di Teologia, egli mantenne nell'esercizio del suo pontificato, nel quale, però, anche le particolari curvature del temperamento e della educazione familare vengono chiamate a inquadrarsi nelle responsabitità det supremo magistero. Pensare che papa Mastai abbia proceduto a dogmatizzare l'Immacolata e' più tardi, l'Infallibilità pontificia sulla spinta di pulsioni ed entusiasmi temperamentali è, da una parte, fare il credito che si meritano ai condizionamenti psicotogici cui nessun papa e nessun uomo può sottrarsi; ma sarebbe tendenzioso ricavarne che ne possa andar distrutto o menomato loscrupoto per la giustificazione teologica che si impone al Maestro autentico dinnanzi alla Chiesa e all'intera cristianità.
L'impasse teologica
Sul piano delle scienze teologica la controversia sull'immacolato concepimento di Maria ss., iniziata nel sec. XIII e protrattasi senza tregua da allora lungo sette secoli con alterne vicende, sembrava giunta a un punto fermo insuperabile (nonostante che il sensus fidei deponesse in favore'. E piu, consigliava prudenza il fatto che non fosse tra cattolici ed eretici, ma tra sostenitori (francescani e domenicani, per semplificare) di verità assolute del rnedesimo eredo eattolico: I'universalità del peccato e della redenzione per Cristo, da un lato, ad includere Maria; I'onore della Trinità ed il ruolo della Vergine nell'econornia dell'Incarnazione, dall'altro, e sottrarla alla colpa originale. Scoto, inoltre, aveva dimostrato la "convenienza" del privilegio mariano, non l'assotuta necessità e quindi il fatto, che avrebbe, invece, potuto risultare solo dalle fonti della Rivelazione, nelle quali, per altro, non tutte le verità di fede sono presenti alla stessa maniera e con identico grado di esplicitazione, e le testimonianze dei Padri, non essendo proposte nei termini fissati solo posteriormente, assai difficilmente potevano ricondursi, così come suonavano, pro o contro la tesi immacolatista. Né era ancora matura l'idea di un Concilio da cui, come in passato, si decidessero le questioni pendenti, fra le quali questa della Concezione Immacolata vedeva nel campo della negazione schierati lungo i secoli Padri e Dottori di primissimo ordine, a consigliare, semmai, un'ulteriore sospensione del giudizio.
Influsso della devozione privata
La devozione e la propensione private di Giovanni M. Mastai Ferretti hanno avuto, certo, la loro parte nella determinazione che Pio IX sembra aver assunto, nel momento che si sentì sulla fronte la tiara pontificia, di porre line alla secolare controversia teologica e di definire l'Immacolata CNoncezione.
Già dal 1821, giovane sacerdote, seguendo l'esempio di prelati romani, faceva il ritiro mensile nella cappella del Convento di S. Bonaventura al Palatino, dove era esposta la Lettera Profetica di S. Leonardo da Porto Maurizio, l'ultimo grande araldo dell'Immacolata, e davanti all'urna del Santo aveva voluto rícevere l'abito del Terzo Ordine francescano. E per leggere quella Lettera Profetica ed averne copia, appena eletto papa si reca con tutto il suo seguito al Convento di S. Bonaventura, come attestano i contemporanei pp. Giuseppe da Roma e Agostino Pacifico.
Scoppiata a Roma la rivoluzione il 15 novembre 1848 ed il 24 rifugiatosi Pio IX a Gaeta (che, tempo addietro, era stata evangelizzata da S. Leonardo), il re delle due Sicilie Ferdinando II gli offre ospitalità, ma dietro suggerimento degli Alcantarini di Napoli, per mezzo del suo ambasciatore il duca di Serracapriola, curatore degli affari economici dei francescani, gli chiede come contraccambio la definizione dogmatica dell'Immacolata. Nella sua risposta all'inviato reale Pio IX dichiara che le grandi parole di S. Leonardo e le suppliche del mondo cristiano non gli lasciano più riposo e che è ben risoluto all'azione. Infatti il 2 febbraio 1849 pubblica da Caeta l'enciclica Ubi Primum, nella qualechiede all'episcopato di tutto il mondo di fargli conoscere con lettere il suo pensiero e quello dei fedeli riguardo all'Immacolata Concezione. Questo ricorso ai Vescovi della cristianità è precisamente quel "Concilio per iscritto e senza spese" preconizzato da S. Leonardo presso Clemente XII e Benedetto XIV. Il risultato dell'inchiesta è noto: 1'8 dicembre 1854 il dogma è proclamato.
Concezione collegiale del Magistero
Su questa radice magisteriale del dogma (la consultazione della Chiesa per mezzo dell'Episcopato, che si sovrappone a quella devozionale privata, intendo insistere, come su quella sussunzione di indole e virtù personali nelle esigenze e responsabilità pontificie che è, così intesa, davvero la "tipica forma mentis" di Pio IX. Già di qui, ossia da come volle giungere al dogma, si può vedere come colui che, più tardi, nel 1870, richiederà nella formula definitoria dell'Infallibilità l'adiectum "non autem ex consensu ecclesiae", aveva dell'esercizio dell'in fallibilità una concezione che più tardi, al Vaticano II, si chiamerà "collegiale". Pio IX era già, nel 1854, convinto, come la maggioranza dei vescovi e dei fedeli, di quella prerogativa petrina. Ma non la immaginava come esclusiva, intesa cioè ad escludere il collegio episcopale, né come solitaria, da far valere cioè nonostante o contro il (con)sensus fideidell'intera Chiesa. Quella clausola sarà posta ad affermare, non a negare; ad eliminare ogni residuo conciliarista, ogni insinuazione di secondarietà e dipendenza del Pastore rispetto al gregge nella custodia ed interpretazione del depositum fidei; non a separare la sua dalla fede di tutti, la sua dall'assistenza che lo Spirito dedica a tutta la Chiesa.
A dirimere la controversia mariologica si appella, non al rapporto di forza persuasiva~delle argomentazioni teologiche - questo apparato, desunto dalla Scrittura e dalla tradizione, varrà conseguentemente: non a produrre, ma a giustificare l'assenso!; non al giudizio teologico suo proprio o della Scuola (Romana: fior di teologi!) che lo assiste; ma al "sentire" della Chiesa, che egli non si inventa né si autopersuade di conoscere in virtù di qualche supervisione infusa, ma chiede si esperisca dai Vescovi e gli si notifichi.
È lui ad aver bisogno di sapere qual è la fede comune, ed è, al contem po, l'intera Chiesa a venir portata alla consapevolezza esplicita del suo esse~ re innanzi a Dio. Così il dogma non è una presunta rivelazione da far accettare ad una chiesa ignara ed estranea, né una forzatura magisteriale, ma la proclamazione autorevole di un contenuto di fede più o meno presen" te alla coscienza ecclesiale. Per mezzo della definizione ora la Chiesa sa di sapere quel che ferveva già magari nella penombra del suo subconscio; sa che è rivelazione autentica di Dio il privilegio mariano cui l'istinto filiale, la spontanea devozione da sempre l'inclinava.
Anche i dogmi hanno il loro tempo opportuno, ed alla loro definizione concorrono cause, occasioni e condizioni storiche, perfino soggettive e di indole, come non può essere se quello della fede è un percorso umano, di un cammino, però, tracciato da Dio.
Mencucci A. , Brunetti M. (a cura di), Atti senigalliesi nel Bicentenario della nascita di Pio IX, Senigallia, 1992, pp. 259-266

Cancello Arnone. Mirko Russo ci spiega la differenza del pilota tra l’Italia e l’America.

                              di Pasquale Leggiero.

Michele (detto Mirko) Russo


A volte in Italia tra una Regione e un altra vi sono differenze. Figuriamoci tra una nazione e l’altra, specie poi tra l’Italia e un paese non appartenente all’Europa, infatti, parliamo dell’America, ove il nostro amico e compaesano Michele (detto Mirko) Russo ha conseguito, pochi anni orsono, il brevetto da pilota, ma che purtroppo in Italia non serve a niente.  Noi, però per farcelo spiegare migliore abbiamo rivolto alcune domande al nostro Mirko.
                          
1)     Signor Russo lei è stato in America, dove ha conseguito un brevetto da pilota, quali sono i regolamenti americani per la consecuzione di tale brevetto?

Si, ho frequentato la scuola di volo nell’anno 2005,  presso M&M Aviation, basata a Rock Falls/Sterling (Illinois) USA, Whiteside County Airport, conseguendo il PPL-SEP (private pilot license, single engine plain/licenza di pilota privato, l’ex brevetto per capirci).
Per iniziare a frequentare la scuola di volo basta avere 16 anni compiuti, saper leggere, scrivere e parlare la lingua inglese in modo fluente e ricevere l’autorizzazione dal dipartimento di sicurezza americano che consiste (se stranieri), nell’inviare una richiesta all’ambasciata di riferimento per sapere se si ha avuto a che fare con la giustizia, se ci sono procedimenti penali in corso e soprattutto di non avere a che fare con il terrorismo… ! Per quanto possa sembrare complicato in 20 giorni al massimo, si ottiene l’OK per iniziare l’attività scolastica.
La scuola prevede un corso teorico (ground school) di 40 ore (o poco meno), con tre esami intermedi di verifica ed uno finale con quiz a risposta multipla, si viene promossi se si risponde in modo corretto  almeno al 75% delle domande, quelle errate vanno comunque recuperate con un istruttore che torna a spiegarti gli argomenti su cui si è caduti in fase di esame, diversamente va rifatto l’esame. La parte pratica invece prevede un totale di almeno 40 ore di volo così ripartite:
20 ore con istruttore al fianco, 10 ore come solista e 10 ore a discrezione dell’istruttore, nelle 10 ore da solista sono previsti tre voli (cross country), dall’aeroporto dove è basata la scuola ad altri aeroporti con una distanza minima di 50 miglia e che abbiano la torre di controllo, (aeroporti di classe C/D, un classe C è un aeroporto come quello di Napoli Capodichino), invece nelle ore fatte con l’istruttore sono previste 3 ore di esercitazione notturna con almeno dieci decolli e altrettanti atterraggi.
All’inizio della scuola pratica, a discrezione dell’istruttore (di solito dopo aver ricevuto circa 10 ore di istruzione), si riceve l’autorizzazione a fare il primo volo da solista, che consiste in 3 decolli e 3 atterraggi (touch and go) nello stesso aeroporto dove si svolge la scuola.
Una volta completato l’iter scolastico e il minimo di ore previsto per legge se l’istruttore ritiene l’allievo pronto, gli firma l’autorizzazione per andare a sostenere l’esame finale (check ride). A questo punto l’allievo sceglie uno dei tanti esaminatori autorizzati dall’ FAA (Federal Aviation Administration) che sarebbe la nostra ENAC (Ente nazionale aviazione civile) e si accorda per la data ed il luogo dove sostenere l’esame, spesso si sostiene in un aeroporto diverso da quello dove è basata la scuola. L’esaminatore che di solito è una persona molto competente e che cerca di metterti a tuo agio, fa un primo esame orale, normalmente ti fa fare anche un piano di volo (scritto) e verifica che l’aereo abbia la documentazione in regola per volare, poi si passa alla parte pratica che consiste in diverse operazioni e manovre in volo, ben note all’allievo che dovrebbe saperle a memoria dopo aver frequentato la scuola, che vanno ad esempio dai decolli corti, alla navigazione a vista con mappa, all’utilizzo degli strumenti per la navigazione, al corretto uso della radio e delle comunicazioni, alla giusta interpretazione dei bollettini meteo, alla praticità nel manovrare l’aereo in caso di vento forte e traverso, gli atterraggi di emergenza  e tutte quelle regolamentazioni previste per gli aerei, aeroporti e piloti che sono veramente tante (un librone enorme…), alla fine l’esaminatore decide se promuoverti, se si, ti nomina PILOTA IN COMANDO, se fai qualche errore anche non gravissimo, vieni rimandato… e devi fare un ulteriore istruzione e ripresentarti all’esame, personalmente ce l’ho fatta al primo colpo.


2)     Sa dirci, invece quali invece sono quelli italiani?

I requisiti in Italia sono praticamente gli stessi, a parte le ore totali di pratica che devono essere 45, gli esami teorici sono impostati diversamente ma il succo non cambia e oltre alla burocrazia infinita, non hai possibilità di scegliere l’esaminatore in quanto monopolizzato, ne esistono 3 in tutta Italia , divisi per il nord, il centro e sud. Bisogna anche dire che in Italia c’è una certa ripugnanza verso i politi hobbisti, quando ad esempio con un piccolo aereo cerchi di atterrare a Capodichino (pur essendo in regola e rispettando le leggi) vieni trattato in modo superficiale e consigliato a sbrigarti nell’atterrare e decollare perché sono molto impegnati con gli aerei di linea e non hanno tempo da perdere con te. Negli Stati Uniti è assolutamente diverso, i piloti sono tutti uguali e gli aerei piccoli o grandi, di linea o per turismo vengono gestiti dalle torri di controllo in egual modo, io ho avuto il piacere di visitare la torre di controllo dell’aeroporto di MOLINE-USA e di conoscere gli addetti all’interno, i quali oltre a mostrarsi gentilissimi, mi hanno spiegato per filo e per segno come si svolge la giornata lavorativa e quali sono le procedure adottate per gestire gli aerei, farli atterrare e/o decollare, dividere gli spazi aerei e così via, per dirla con un risultato calcistico: USA-ITALIA 5-0.



3)     Un brevetto da pilota conseguito in America per farlo valere in Italia, basta tradurlo o per averlo italiano deve incominciarsi tutto da capo?

La cosa è un po’ controversa…, con il PPL americano, ti rechi all’aeroporto più vicino alla tua residenza e chiedi una convalida per l’Italia che sono 6mesi + 6mesi, in questo periodo puoi svolazzare tranquillamente come e quando vuoi con aerei immatricolati in Italia e soprattutto da solo, ma in questo lasso di tempo devi trovare una scuola di volo italiana che, in accordo con ENAC , ti prepari un piano di studio per sostenere l’esame teorico in Italia e un minimo di ore pratiche (di solito non più di 10) per poi sostenere anche l’esame pratico. Diversamente se non fai questa integrazione di esami, alla scadenza dei 12 mesi, non puoi più pilotare aerei con marche italiane, il paradosso però è che sei abilitato a pilotare un aereo identico solo che abbia marche americane.



4)     Avere il brevetto da pilota, per l’America o per l’Italia o per entrambe significa anche poter pilotare un aereo?

Ripeto…, non si chiama più brevetto, ma Licenza di Pilota Privato di aereo.
Certo che si può pilotare un aereo, è fatta a posta la licenza, chiaramente ci sono vari livelli e mi spiego…, il PPL è una tappa obbligatoria per tutti i piloti, sia quelli di linea che quelli militari, poi subito dopo ci sono i vari corsi aggiuntivi.
Ad esempio ci sono le abilitazioni per:
-carrello retrattile; bimotore, biciclo, anfibio, volo acrobatico, etc .
Invece gli ulteriori corsi per:
-volo strumentale, licenza di pilota commerciale e istruttore, fino ad arrivare all ATPL che sarebbe il pilota di linea.

Altra cosa invece sono gli ultraleggeri, i quali pur avendo questo “nomignolo” sono molto simili agli aerei, è sufficiente dire che alcuni modelli posso essere immatricolati sia come ultraleggeri che come aerei…! E’ praticamente il volo da diporto o sportivo, con poche regole ma con molte restrizioni, anche perché basta seguire un corso molto sintetico per iniziare a volare, infatti chi possiede il PPL come me gli viene rilasciato d’ufficio anche l’attestato VDS con abilitazione al biposto (che ti autorizza a pilotare gli ultraleggeri), io possiedo il VDS con biposto per le specialità TRE ASSI e DELTAPLANO a motore.


5)      Si possono pilotare tutti i tipi di aerei o vi sono solo determinati tipi di volatili e soprattutto si possono pilotare aerei di linea?

Dopo aver conseguito il PPL per diventare pilota di linea, servono almeno un altro paio di anni tra scuola e abilitazioni, ma il problema fondamentale è che per essere preso in considerazione da una compagnia aerea devi prima aver volato un bel po’ di ore, infatti la maggior parte dei piloti che aspirano ad entrare in una compagnia aerea di solito vanno a volare GRATIS per compagnie aerotaxi solo per accumulare ore.

6)     Ci racconta brevemente la sua storia di pilota, passione o cosa?

Passione? Assolutamente si! Sin da piccolo mi sarebbe piaciuto pilotare un aereo, ma in Italia un po’ il costo elevato, un po’ la burocrazia e un po’ gli speculatori che non mancano mai, mi hanno sempre fatto mettere da parte questa passione.
            Già nel 2004 mi trovavo negli Stati Uniti per lavoro, all’inizio in Florida, poi in Oklahoma
svolgevo il compito di site manager per una multinazionale svizzera, per i progetti
WAL MART, con me c’era il mio collega BEPPE, (per me Peppino), più che un collega direi l’amico di sempre, quasi come un fratello, il quale aveva ed ha la mia stessa passione, ne parlammo molto di questa storia di “volare” lui aveva avuto già esperienza sugli ultraleggeri in Italia, ma era deluso, proprio per la poca professionalità, la speculazione etc.., ma a Bartlesville (piccola città dell’Oklahoma) c’era l’aeroporto ma non la scuola di volo, quindi, non se ne fece niente. Nel 2005 ci trasferimmo a Sterling in Illonis e lì c’erano sia l’aeroporto sia la scuola di volo (molto efficiente), dopo qualche tentennamento ci presentammo alla scuola per l’iscrizione e iniziammo l’iter per la formazione. Devo ammettere che fu abbastanza dura, sia la scuola teorica sia pratica, con non poche difficoltà nel comprendere una terminologia tecnica in inglese, anche perché la teoria si faceva di sera, quindi, dopo il lavoro e la pratica nei pomeriggi, ma soprattutto il sabato e la domenica.
Indimenticabile il mio primo volo da solista…, (ho il video girato da Peppino), oserei dire fantastico, emozionante con anche un pizzico di timore, ero sicuro di farcela però devo ammettere che quando l’istruttore mi disse di andare per la prima volta da solo, pensai: “STAVOLTA ME LA SONO PROPRIO CERCATA”.
Una volta rientrato in Italia invece ho abbandonato un po’ tutto, purtroppo da noi la passione è legata troppo anche agli interessi e ad una burocrazia masochista, anche se da poco ho ripreso a volare con gli ultraleggeri, ma con uno spirito che sicuramente non è più quello di prima.

      
Ringraziamo Mirko per la sua disponibilità messa a nostro servizio e gli fissiamo appuntamento a una
prossima intervista.

Un povero uomo incontra un bambino.



di Pasquale Leggiero.
C’era una volta un uomo che essendo povero, non tutto gli andava bene poiché i soldi scarseggiavano, ed egli con pensiero e parole peccava, peccava. Passata la furia, si chiedeva: ma Dio potrà mai perdonarmi? Quest’uomo non si rendeva conto che più passavano i giorni e più per aver paura di recarsi in chiesa peccava peccava. Un giorno pensava pensava: come vorrei essere di nuovo bambino. Un giorno uscendo in strada incontra un bambino, quel tale bambino facendosi, si vedere, e non facendone accorgere all’uomo, egli lo guidava e lo consigliava e quell’uomo lodava lodava Dio. Un giorno l’uomo chiese al bambino: qual è il tuo nome? E il bambino rispose: il mio nome tutti lo dicono e nessuno lo porta.
Quell’uomo più passava il tempo e più voleva andare in chiesa, ma aveva paura che non potesse entrarvi a causa dei suoi peccati. Il bambino, allora gli disse: i miei genitori danno più ospitalità agli invalidi che ai sani. Arriva la sera del ventiquattro dicembre e il bambino dice all’uomo: io vado via ma ti dico che presto ti farò sapere il mio nome. L’uomo pensò: se è volontà di Dio un giorno, saprò il nome di questo bambino, che tanto mi ha insegnato. La sera stessa del ventiquattro dicembre l’uomo si reca in chiesa per la messa di mezzanotte e rivede il suo amico bambino e scopre il nome del suo piccolo bambino, il nome del piccolo era Gesù.

sabato 4 dicembre 2010

Avviso ai lettori

Si avvisano i signori lettori che gli aggiornamenti che seguono sono stati effettuati con una postazione di emergenza e che ancora abbiamo motivi tecnici per tornare alla normalità. Ritorneremo appena possibile. Grazie perchè ci seguite.
A presto,
Pasquale.

Cancello Arnone. Il gruppo San Pio va in trasferta a mazzafarro.

Gruppo di Preghiera di San Pio da Pietrelcina

Sabato 11 Dicembre ore 10.30 raduno davanti alla chiesa di Cancello
per la celebrazione della Santa Messa nella Cappellina di San Pio a Mazzafarro- (Famiglia Del Prete)



il Responsabile Liturgico:
Giuseppe Paolo