martedì 26 marzo 2013

Cancello Arnone. Programma della settimana Santa.


27 Marzo ’13   
Mercoledì Santo                Ore 10.30    Precetto pasquale in Chiesa per i giovani
                                                                    del Liceo Scientifico Galileo Galilei
28 Marzo ’13
Giovedì Santo                    Ore 17.00     Confessioni
                                              Ore 17.30    Messa in Coena Domini
                                              Ore 22.00-23.00     Veglia
29 Marzo ’13
Venerdì Santo                     Ore 10.00-12.00    Confessioni
                                               Ore 17.00                Passione del Signore
                                               Ore 18.00                Via Crucis per il paese 
                                                                                 animata dai giovani
30 Marzo ’13
Sabato Santo                      Ore 10.00-12.00     Confessioni
                                               Ore 17.00-19.00     Confessioni     
 Ore 23.00                 Veglia Pasquale
31 Marzo ’13
Domenica di Pasqua          Ore 8.00                    Santa Messa
                                                Ore 9.30                   Santa Messa
                                                Ore  11.00               Santa Messa
                                                                                              IL PARROCO
                                                                                      Don Sabatino Sciorio
                                                                                    B U O N A   P A S Q U A

Cancello Arnone. La stampa locale è anche onesta.



                  di Pasquale Leggiero.
Molte volte si parla di stampa, d’illustrazione locale e di politici. Alcuni di questi ultimi che a volte assoldano un po’ la stampa per farsi scrivere in suo favore e questa stampa pubblica solo in suo favore. Questi politici credono che esista solo quel tipo di stampa o di stampa locale, infatti, i loro comunicati sono riservati e non fanno sapere niente a chi della stampa ne ha fatto una cosa al di sopra delle parti, escludono chi la stampa la porta nel cuore e senza soldi e che ha come scopo il piacere di raccontare e scrivere per i posteri dall’una e dall’altra parte. A questi politici non gli va giù che la stampa esiste si quella ingaggiata a pagamento ma esiste anche quella del tutto gratuita, la stampa esiste quella di parte, ma esiste anche e soprattutto quella neutrale, ma a questi politici non gli va di sentire la neutralità, nuda e cruda, poiché evidentemente nel loro vocabolario la parola “neutrale” non esiste ma esiste l’opposto cioè di parte o rimunerata. A questi politici diciamo: cari politici la nostra penna, la nostra tastiera e l’estraneità in persona, e a disposizione di chiunque, purché non offenda nessuno. La stampa non esiste solo la vostra, ma anche quella che non è né in vendita né venduta, ci dispiace per voi. A gente comune basta sapere che tutti i politici dovrebbero dare l’esempio di chiamare qualsiasi stampa e non riservare rancori a chi ha fatto la scelta di essere imparziale. Cari politici c’è stampa e stampa, la stampa che ha scelto la sua corrente e quella che ha poggiato i gomiti sulla propria finestra, chi impugna questa penna, dell’imparzialità, ne va fiero. Siete voi politici che avete bisogno di vergognarvi quando assoldate qualcuno e sono queste piccole penne che al solo pensiero di essere annoverati nel libro paga di un qualcuno dovrebbero imbarazzarsi e invece sorridono. Citiamo e traduciamo alcuni versi della canzone: a città e pulcinella, ci dispiace solo per l’orgoglio di questa gente che non tengono coscienza, che non tengono rispetto, come fanno a dormire quando è sera dentro il letto? Chi ha orecchie intenda.      

     

sabato 23 marzo 2013

Cancello Arnone. Il programma Pasquale di Don Rocco.


Parrocchia Maria SS Assunta in cielo
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Programma Settimana Santa:
a cura di Giuseppe Paolo. 
22 marzo 2013 Venerdi
ore 18.00 ;Via crucis nei pressi della stazione(Via Kennedy)

24 marzo   Domenica delle palme;
ore 10.45: Raduno presso la Cappella di San Biagio
Commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme
Benedizione palme di ulivo
      Ore 11.00 ore 18.00 santa messa con la lettura del passio

28 marzo Giovedi Santo
     Ore 18.00 Santa Messa in Coena Domini e lavanda dei piedi
      Ore 22.00 Adorazione Eucaristica comunitaria

29 marzo Venerdi Santo
    Ore 17.00 Solenne azione liturgica
    Ore 18.00 Via Crucis con i giovani in via Consolare

30 marzo Sabato Santo 
Ore 22.00  solenne Veglia Pasquale – Messa di Resurrezione

31 marzo Domenica di Pasqua
Ore 11.00 ore 18.00 Santa Messa

Lunedi in albis 01 Aprile
Ore 5.00 partenza del miglio
Ore 6.30 messa dei battenti
Ore 12.00 arrivo dei battenti e benedizione sul sagrato della chiesa;
Venerdi 05 aprile 2013(1° venerdi del mese)
                   ORE 17.00 ADORAZIONE EUCARISTICA
                   ORE 18.00  Santa Messa

                                                                  Il Parroco:
                                                                                 Don Rocco Noviello

giovedì 21 marzo 2013

Oggi 21 marzo giornata mondiale della poesia.




Il 21 marzo si celebra la giornata mondiale della poesia, ne riportiamo alcune in nostro possesso. Ne sono ben 17 di vari autori.






La Vita.

di Pasquale Leggiero.

La vita è come un treno.
Un treno viene e ti lascia,
un treno viene e ti prende.
Ti scarica su un binario,
poi torna all’incontrario e ti riprende.
Questo treno ti lascia,
nella stazione vita terrena.
Torna per riprenderti e
portarti nella stazione vita celeste.
Nessuno sa questo treno,
di che categoria è,
ma esso ci sarà per tutti.

Ognuno spera che il proprio sia un regionale.

Io frequento la scuola.



di Pasquale Leggiero

Io frequento la scuola, mai sono stato bocciato.
Nemmeno quest’anno è accaduto,
cosa faccio? Scappo via di casa,
si scappo e vado a divertirmi o aiuto i miei che fanno sacrifici per me?
L’idea sarebbe: entrambe le cose.
Io frequento la scuola,
questo giugno, per la prima volta, il mio nome era scritto in rosso.

Cosa faccio? Affronto i miei,

anche se sò sarà dura, ma una punizione la merito.
Io frequento la scuola,
quest’anno non per la prima volta, a settembre, ripeterò la classe.
Cosa faccio? Affronto i miei,
anche se sò che saranno botte da orbi.
Ma settembre ritornerà e io mi rialzerò dimostrando di:
essere il migliore dei migliori.
Io frequento la scuola,
per l’ennesima volta ai scrutini è scritto:
non ammesso,
cosa faccio? Affronto i miei.
Gli faccio capire che non sempre quel che si fa è tutto.
Gli spiego che ho tanta voglia di cambiare,
chiudere un capitolo e aprirne un altro.
Com’è strana la vita, le cose vanno bene e si scappa,
vanno male e si affrontano.
L’importante è avere la volontà di cambiare e cambiare in meglio.
Perché nella vita, qualsiasi cosa si faccia si è promossi o respinti,
anche i grandi professori affrontano le loro bocciature.




























Io ti guardo, tu invecchi ma corri sempre.

                                     
Per quella scala che, da bambino credevo segreta tra noi, ti guardo.
Mi metto sulla tua spalla e ti guardo.
Poggio i miei piedi su la tua testa e t’osservo.
Sei vecchio, ma corri come se avessi quindici anni.
Sei appesantito da tanti mali, tante cattiverie e tutto sopporti,
ti hanno conosciuto i miei antenati, ti conosco io, ma tu rimani sempre tale.
Quando corri porti via tante cose:
alcune belle da mai dimenticare,
altre da migliorare,
altre che era meglio se non fossero mai esistite.
Tu vuoi portare tutto in fondo al mare.
Io invece t’indico quali si e quali no.
Quelle no ti dico quali rimanere cosi come sono e quali migliorare.
Alla fine sono tutte storie che tu raccogli e porti via.
Mi spiace per quello che trascini via, ma mi consola che cose nuove porterai.
Ecco perché non invecchi mai Volturno mio.
                       
                                              Pasquale Leggiero.                                                                                                                                                                                    

Feste Natalizie.

di Pasquale Leggiero.
Il 24 dicembre ho mangiato,
il mio stomaco era strapieno.
Tanto pesce e verdura avanzato.
Il 25 dicembre, Natale,
ho inaugurato un nuovo vestito,
un nuovo cappotto
e un nuovo paia di scarpe.
Ciò che era precedente l’ho gettato,
a mio avviso non serviva più.
A pranzo ho stramangiato,
sulla mia tavola vi era
dall’antipasto al dolce.
Ho rinunciato o ridotto qualche pietanza,
per mangiare il successivo piatto,
qualcosa è avanzato nel piatto,
qualcos’altro nella pentola.
Oh! quanto mangiare superfluo,
il giorno dopo e il successivo,
il cibo del 24 e del 25 l'ho dato in pasto ai cani.
Oppure peggio ancora ho deciso che
neanche per loro era buono e
nella spazzatura l’ho depositato.
Sono stato uno sprecone e non ho
pensato che altrove quel cibo era prezioso.
Non ho dato peso ai miei panni passati di moda,
per la mia superficialità.
Caro Gesù bambino Natale di nuovo verrà,
fa che io impari qualcosa di buono,
e che alla porta accanto mi accorga che c’è la carestia.
Caro Gesù bambino da oggi fa che nel mio cuore sia sempre Natale.
Senza sprechi inutili e disponibile verso i miei fratelli,
caro Gesù bambino, insegnami a essere umile,
solo cosi nel mio cuore sarà sempre Natale.



Da un Angelo in cielo

di Pasquale Leggiero.

Presi il treno del percorso:
cielo - terra.
Ma mentre giungevo m'accorsi di aver sbagliato.
Tanti inquinamenti,
tante cattiverie;
no! la terra non era per me.
Appena sceso da un treno attesi l'altro del ritorno,
vi salii sopra e a ciel ritornai.
A quanti mi hanno conosciuto dico solo che:
vi aspetto in un mondo migliore.
Ciao da un Angelo in cielo.

Cancello Arnone, GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA

  Cancello Arnone. Gentili lettori  ogni tanto amo scrivere poesie, fatte tra fantasie e realtà. Questa volta è stata quella  su l’unità d’Italia, io condivido si l’unità d’Italia ma no i centocinquant’anni attribuitigli, e dal mio cuore ne è uscita la poesia sotto riportata. Non l’ho pubblicata prima, per non dare l’impressione dell’ostruzionismo. Auguro buona lettura a tutti.                                                 
Articolo e poesia del 21\03\2011

                                                Piove su l’Italia
Piove,
piove su l’Italia.
Guardo l’acqua cadere giù
e sembra come sempre.
D’improvviso mi s’illumina la mente,
siamo al diciassette marzo.
Dal capo dello stato,
al capo del comune celebrano i centocinquant’anni dell’Italia.
Piove,
piove su l’Italia.
Che pioggia poi sarà?
Ci stiamo tutti ricordando che Vittorio Emanuele fu re d’Italia.
E pure l’Italia dovrebbe sorridere,
allora perché piangi mia bella Italia?
Uno sguardo al mobile chiamato libreria,
scorgo il libro di storia, l’apro e rileggo gli eventi storici.
Da qui la risposta al perché piove,
piove su l’Italia.
Sono lacrime di unmilionequattrocentomila occhi,
piangono i dimenticati cavalieri di Vittorio Veneto,
aggiungiamoci le spose, i genitori, i figli e i congiunti,
ecco perché si ha una pioggia su l’Italia.
Italia non piangere, forse sarò l’unico pazzo a dirti che non hai 150 anni,
cosa ci possiamo fare se la maggior parte degli italiani ti pensano vecchia?
Cavalieri, anzi signori cavalieri, io son sicuro che le vostre glorie non saranno dimenticate,
ma i potenti di oggi godono il loro quarto d’ora di trionfo.
Il tricolore, il Piave, non vanno dimenticati, ma li vogliono solo rimpicciolire.
Cavalieri, cavalieri, voi non foste solo del Veneto,
 ma la nostra impetuosità questo ci fa pensar.
Voi che partiste da tutto lo stivale e andaste a ricomporre la nostra amata Patria.
Io dico grazie ai vostri padri, ma un encomio, lo do anche a voi,
non importa se mi diran pazzo o altro,
ma il mio cuore non batte per centocinquant’anni.
Forse anch’io piangerò e la gente guardandomi mi dirà:
piove,
piove su l’Italia. 
                                                                   Pasquale Leggiero.






Italia, Italia e sempre Italia.

Quante emozioni mi hai regalato,
quante delusioni.
Spesso ho giurato di non seguirti più, ma poi eccomi dietro di te.
Questa la tua storia nel pallone:
1982 vedevo macchine correre all’impazzata, con bandiere e striscioni.
Mi dicevano: L’Italia ha vinto, ma non capivo cosa.
1986 speravo in un tuo bis e provare l’emozione che mai avevo capito.
Quanti anni ho dovuto aspettare!
2010 speravo in un bis per capire la doppia emozione,
purtroppo però questo bis non è arrivato.
Chi sarà tuo successore campione del mondo?
Nessuno lo dice, ma solo il buon Dio lo sa.
Chiunque sarà Italia mia, spero che sia sportiva.
Nella rabbia ho giurato di non guardarti mai più, ma sta tranquilla che se domani rigiocherai io sarò di nuovo a guardarti.
Il colpevole di tutto ciò è Marcello? No Italia, una squadra non si chiama solo Lippi.
A domani Italia mia, quando spero che giocherai meglio o sarai più fortunata.
A un dì nuovo, ricordandoci che il gioco è gioco.
Ti lascio con la penna, con le parole ma l’essere affezionato a te mi vieta di farlo con il cuore e nonostante tutto ti dico:
Grazie Italia.

Poesie di bambini

Il presespe.
Nella capanella con: Giuseppe, Maria e il bambinello
vi sono il bue e l'asinello.
Fuori al buio vi sono i pastori.
Venite andiamo anche noi portiamo un messaggio di pace e d'amore.
Venite anche voi, portiamo un messaggio che viene dal cuore.

Nel pianto

dal libro amare xamore (di Mattia Branco)

(23/05/71)

Dalla mia finestra ho visto la luna piangere,

con voce sommessa e invocante

le ho chiesto il perché di quel pianto.

Un attimo , più attimi, ma

nessuna risposta.

Ho visto anche un bambino in

mezzo al verde dei prati che piangeva,

mi sono avvicinato e la stessa

domanda lho rivolta a lui, un

attimo di silenzio, uno sguardo

spento, un singhiozzo e altro

pianto, ma nessuna risposta.

Quanta tristezza dentro di me,

quanti pensieri. Vedere le cose più

belle e innocenti piangere, perché?

Con questa tristezza, con questi

pensieri anche il mio cuore ha

pianto e anche a lui ho

domandato: “Perché”? Lui con

un sospiro mi ha sussurrato:

abbiamo perso la pace, abbiamo

perso lamore, abbiamo perso Dio

La tua voce.

L'autore, Mattia Branco
di Mattia Branco
La tua soave voce si disperde
nel vento, ma il mio cuore
è il solo che la prende.
Un rumore rombante copre,
quasi come un’oppressione
la tua voce che dedica
ogni canto al mio cuore
innamorato.
Tutto tace, s’ode solo qualche
voce sperduta, ma non la
tua, mi rattristo e penso a te.
Ma ecco che la tua soave
voce apre il mio cuore
alla gioia di un felice amore.

'A livella

 


Ogn'anno,il due novembre,c'é l'usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll'adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero
.
Ogn'anno,puntualmente,in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch'io ci vado,e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza.
St'anno m'é capitato 'navventura...
dopo di aver compiuto il triste omaggio.
Madonna! si ce penzo,e che paura!,
ma po' facette un'anema e curaggio.
'O fatto è chisto,statemi a sentire:
s'avvicinava ll'ora d'à chiusura:
io,tomo tomo,stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.
"Qui dorme in pace il nobile marchese
signore di Rovigo e di Belluno
ardimentoso eroe di mille imprese
morto l'11 maggio del'31"
'O stemma cu 'a curona 'ncoppa a tutto...
...sotto 'na croce fatta 'e lampadine;
tre mazze 'e rose cu 'na lista 'e lutto:
cannele,cannelotte e sei lumine.
Proprio azzeccata 'a tomba 'e stu signore
nce stava 'n 'ata tomba piccerella,
abbandunata,senza manco un fiore;
pe' segno,sulamente 'na crucella.
E ncoppa 'a croce appena se liggeva:
"Esposito Gennaro - netturbino":
guardannola,che ppena me faceva
stu muorto senza manco nu lumino!
Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo...
chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
Stu povero maronna s'aspettava
ca pur all'atu munno era pezzente?
Mentre fantasticavo stu penziero,
s'era ggià fatta quase mezanotte,
e i'rimanette 'nchiuso priggiuniero,

muorto 'e paura...nnanze 'e cannelotte.
Tutto a 'nu tratto,che veco 'a luntano?
Ddoje ombre avvicenarse 'a parte mia...
Penzaje:stu fatto a me mme pare strano...
Stongo scetato...dormo,o è fantasia?
Ate che fantasia;era 'o Marchese:
c'o' tubbo,'a caramella e c'o' pastrano;
chill'ato apriesso a isso un brutto arnese;
tutto fetente e cu 'nascopa mmano.
E chillo certamente è don Gennaro...
'omuorto puveriello...'o scupatore.
'Int 'a stu fatto i' nun ce veco chiaro:
so' muorte e se ritirano a chest'ora?
Putevano sta' 'a me quase 'nu palmo,
quanno 'o Marchese se fermaje 'e botto,
s'avota e tomo tomo..calmo calmo,
dicette a don Gennaro:"Giovanotto!
Da Voi vorrei saper,vile carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir,per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!
La casta è casta e va,si,rispettata,
ma Voi perdeste il senso e la misura;
la Vostra salma andava,si,inumata;
ma seppellita nella spazzatura!
Ancora oltre sopportar non posso
la Vostra vicinanza puzzolente,
fa d'uopo,quindi,che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente"
"Signor Marchese,nun è colpa mia,
i'nun v'avesse fatto chistu tuorto;
mia moglie è stata a ffa' sta fesseria,
i' che putevo fa' si ero muorto?
Si fosse vivo ve farrei cuntento,
pigliasse 'a casciulella cu 'e qquatt'osse
e proprio mo,obbj'...'nd'a stu mumento
mme ne trasesse dinto a n'ata fossa".
"E cosa aspetti,oh turpe malcreato,
che l'ira mia raggiunga l'eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza!"
"Famme vedé..-piglia sta violenza...
'A verità,Marché,mme so' scucciato
'e te senti;e si perdo 'a pacienza,
mme scordo ca so' muorto e so mazzate!...
Ma chi te cride d'essere...nu ddio?
Ccà dinto,'o vvuo capi,ca simmo eguale?...
...Muorto si'tu e muorto so' pur'io;
ognuno comme a 'na'ato é tale e quale".
"Lurido porco!...Come ti permetti
paragonarti a me ch'ebbi natali
illustri,nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?".
"Tu qua' Natale...Pasca e Ppifania!!!
T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a cervella
che staje malato ancora e' fantasia?...
'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella.
'Nu rre,'nu maggistrato,'nu grand'ommo,
trasenno stu canciello ha fatt'o punto
c'ha perzo tutto,'a vita e pure 'o nomme:
tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto?
Perciò,stamme a ssenti...nun fa''o restivo,
suppuorteme vicino-che te 'mporta?
Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
nuje simmo serie...appartenimmo à morte!"

Cancello Arnone. Per la nostra Marialuisa Santonicola, dopo vita… per caso & angeli violati e la volta di: tu.

                                            di Pasquale Leggiero.
Articolo e poesia del 30\03\2011

Ogni giorno che passa Cancello Arnone si arricchisce di scrittori, poeti e quant’atro appartiene alla cultura. Un dono che Cancello Arnone ha ricevuto è quello di avere Marialuisa Santonicola, qualcuno si domanda e chi è? Santonicola è una giovane di Cancello Arnone, laureata in pedagogia e felicemente sposata con due splendidi figli, insegnante precaria presso la scuola materna di Cancello Arnone. Marialuisa, cosi chiamata e stimata da tutti, ha scoperto in lei la passione di scrivere e l’ho ha fatto con due romanzi uno dal titolo: vita… per caso, e l’altro,: angeli violati, in Marialuisa, però, vi è anche la passione di poetessa. Infatti per la giornata mondiale della poesia ha scritto tu che interamente riportiamo:
                                                               “TU”
Tu che ieri per un oscur motivo risvegliasti in me,
     qualità celate nel profondo del mio interno,
           ed io osai credere mi accompagnassi
                        per un breve cammin;
       Tu che oggi snobbi i miei possibili successi,
        e ti rifugi dietro chi di strada già ne ha fa
     Io ti dico non temer, son pronta ad usar le mie gambe,
             proseguirò ad agio senza applausi e arriverò
                                     dove Dio vorrà,
perché a tuo dir son folle e i folli non conoscono gloria,
        son fiera dei miei scritti, che non son come
                          i tuoi coltelli affilati,
         son solo semplici e sofferte storie d’amor.               

Invitiamo chiunque a volerci inviare i suoi scritti e destarsi oggi li pubblicherà.

A Dario, in Paradiso.



di Pasquale Leggiero.

Nel 1982 eri un comune mortale.
Oggi sei un membro del Paradiso,
mai più soffrirai, prega per noi.
Ma soprattutto prega per la pace nel mondo,
prega affinchè non vi siano mai più:

la guerra, la fame,
ma soprattutto che non vi sia mai più fame spirituale.
Tu che risiedi in Paradiso, con l’aiuto dei tanti Santi
aiutaci a impararci a pregare.
Nonostante siano trascorsi oltre sedici anni,
che sei volato via da questa terra
non vi sono frasi o parole per consolarci.
Ma sono sicuro che tu saprai dircele.
Ciao Dario.













A Dario



(31/08/82)

Ancora una giorno in mezzo
a tanto dolore,
ma la mia mente è più serena
è più matura.
Un giorno vicino a te
rafforza il cuore,
rafforza lo spirito,



fa pensare con tristezza al presente,
ma con speranza al futuro.
Piangi, ridi, canti,
giochi come tanti, come tanti speri,
ma non come tanti sai di avere
un avvenire.
Un male che ti perseguita e
ti fa soffrire in questi giorni
di lunga attesa.
Forse la speranza ci aiuterà
e la fede ci darà gioia
di credere in un
avvenire con una vita tutta
tua per sempre con noi.
Vogliamo vederti crescere
sano e pieno di vita, fatta
di amore per la tua famiglia
e per il tuo lavoro,
per il tuo prossimo.
Poesia dal libro amare x amore, foto dall'omonimo blog.