martedì 30 marzo 2010

Programma della settimana Santa nella parrocchia di Cancello:








a cura di Giuseppe Paolo





Giovedì Santo 1 Aprile ore 18.00 messa in “Coena Domini”- seguirà la lavanda dei piedi



Ci sarà un sacerdote per le confessioni



Ore 21.00 Adorazione Comunitaria al Santissimo Sacramento.





Venerdi santo 2 aprile –(1° venerdi del mese)



Dal mattino cantinua l’adorazione al Santissimo Sacramento



Alle 16.00 solenne celebrazione liturgica- (tre ore di agonia)



Alle 17.30 seguirà la processione di Gesù Morto per le strade del paese





Sabato Santo 3 aprile



Dalle 16.00 alle 22.00 Confessioni per gli uomini



Ore 22.00 veglia Pasquale



Ore 24.00 Messa di resurrezione





Don Antonio ha ricordato come in questa settimana santa dobbiamo seguire il Cristo sulla Croce, perché non ci allontaniamo da lui, ma sappiamo rialzarci ogni qualvolta cadiamo nell’errore.



La settimana santa ci intruduce alla Domenica senza fine.









Auguri di buon Compleanno








Il club Napoli e soprattutto gli organizzatori del carnevale azzurro, augurano a Maria Rosaria Manzo



(ragazza a sinistra della foto),



Tanti e tanti auguri di Buon Compleanno. Come non festeggiare una ragazza semplice, a volte solare e a volte stregata dalla luna, ma piena di energia e di autocontrollo, e per questo che tutti insieme in coro, compresi i tuoi figli e tuo marito, ti auguriamo lunghi giorni di felicità e 100 di questi giorni.

Giuseppe Paolo











domenica 28 marzo 2010

Vangelo di Domenica delle palme- 28 Marzo 2010


Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. E se qualcuno vi domanda: “Perché lo slegate?”, risponderete così: “Il Signore ne ha bisogno”».
Gli inviati andarono e trovarono come aveva loro detto. Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?». Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno».
Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo:


«Benedetto colui che viene,
il re, nel nome del Signore.
Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!».
Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».




Riflessione di Giuseppe Paolo:



Festeggiamo oggi l’entrata messianica di Gesù a Gerusalemme; in ricordo del suo trionfo, benediciamo le palme e leggiamo il racconto della sua passione e della sua morte. È il profeta Isaia con il suo terzo cantico sul servo sofferente di Iahvè che ci prepara ad ascoltare questo passo del Vangelo.
La sofferenza fa parte della missione del servo. Essa fa anche parte della nostra missione di cristiani. Non può esistere un servo coerente di Gesù se non con il suo fardello, come ci ricorda il salmo di oggi.
Ma nella sofferenza risiede.



Ore 16.00 Don Antonio celebra la Via Crucis nel cimitero di Cancello




sabato 27 marzo 2010

Ritorna l'ora legale.

Stanotte alle ore 02:00 le lancette vanno portate avanti di un ora e diventano le ore 03:00. L'ora solare ritornerà nell'ultima domenica di ottobre che quest'anno sarà il giorno 31. Un nostro consiglio è di spostare le lancette dei vostri orologi stasera quando andate a letto.

mercoledì 24 marzo 2010

25 Marzo: Annuncuazione di Nostro Signore







L'Annunciazione è l'annuncio del concepimento verginale e della nascita di Gesù che sarebbe stato fatto a sua madre Maria (per il Vangelo secondo Luca) o a suo padre Giuseppe (per il Vangelo secondo Matteo) dall'arcangelo Gabriele.







La Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa celebrano questo evento il 25 marzo di ogni anno (solennità dell'Annunciazione del Signore).




Narrazioni evangeliche








L'Annunciazione è narrata con modalità differenti da Luca e Matteo.








Vangelo secondo Luca:



























« L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. »
















Vangelo secondo Matteo:











































« Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».





Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù. »
















Testi apocrifi








Anche l'apocrifo Protovangelo di Giacomo (metà II secolo) contiene una narrazione dell'annunciazione:















































« [Maria] presa la brocca, uscì a attingere acqua. Ed ecco una voce che diceva: "Gioisci, piena di grazia, il Signore è con te, benedetta tu tra le donne". Essa guardava intorno, a destra e a sinistra, donde venisse la voce. Tutta tremante se ne andò a casa, posò la brocca e, presa la porpora, si sedette sul suo scanno e filava. Ed ecco un angelo del Signore si presentò dinanzi a lei, dicendo: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia davanti al Padrone di tutte le cose, e concepirai per la sua parola". Ma essa, all'udire ciò rimase perplessa, pensando: "Dovrò io concepire per opera del Signore Iddio vivente, e partorire poi come ogni donna partorisce?". L'angelo del Signore, disse: "Non così, Maria! Ti coprirà, infatti, con la sua ombra, la potenza del Signore. Perciò l'essere santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio dell'Altissimo. Gli imporrai il nome Gesù, poiché salverà il suo popolo dai suoi peccati". Maria rispose: "Ecco l'ancella del Signore davanti a lui. Mi avvenga secondo la tua parola" »









(Protovangelo di Giacomo 11)








La versione del Protovangelo è ripresa dal successivo Vangelo dello Pseudo-Matteo (VIII-IX secolo) al c. 9 e da altri apocrifi.








Festa dell'Annunciazione [















Vergine Annunziata








La data esatta in cui avvenne l'Annunciazione è ignota, come pure quella della nascita di Gesù. Poiché la dottrina cristiana fa coincidere l'Annunciazione con il momento del concepimento miracoloso di Gesù, allora la sua data è fissata nove mesi esatti prima della sua nascita (Natale), ed ambedue le festività sono state poste in corrispondenza d'un momento rilevante dal punto di vista dell'astronomia del nostro pianeta: rispettivamente l'equinozio di primavera e il solstizio invernale.








Dal punto di vista liturgico, la ricorrenza dell'Annunciazione è una solennità.








La casa dell'Annunciazione








Una tradizione antichissima identifica la casa di Maria, in cui avvenne l'Annunciazione, con la grotta che oggi si trova nella cripta della Basilica dell'Annunciazione a Nazaret. La casa era costituita da una parte scavata nella roccia (la grotta) e una parte costruita in muratura. Quest'ultima rimase a Nazaret fino alla fine del XIII secolo, quindi venne trasferita prima a Tersatto (Trsat, Croazia) e dopo a Loreto, nelle Marche, in quanto la rioccupazione della Terrasanta da parte dei musulmani faceva temere per la sua conservazione.








Secondo la tradizione, essa fu miracolosamente portata in volo da alcuni angeli (perciò la Madonna di Loreto è venerata come patrona degli aviatori). Dai documenti dell'epoca risulta che in realtà il trasporto, avvenuto per nave tra il 1291 e il 1294, fu opera della famiglia Angeli Comneno, un ramo della famiglia imperiale bizantina. La Santa Casa, come essa è chiamata, si trova tuttora all'interno della Basilica di Loreto, ed è continuamente visitata da numerosi pellegrini.




Tratto da:Wikipedia.org



























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« L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. »
















Vangelo secondo Matteo:











































« Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».





Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù. »
















Testi apocrifi








Anche l'apocrifo Protovangelo di Giacomo (metà II secolo) contiene una narrazione dell'annunciazione:















































« [Maria] presa la brocca, uscì a attingere acqua. Ed ecco una voce che diceva: "Gioisci, piena di grazia, il Signore è con te, benedetta tu tra le donne". Essa guardava intorno, a destra e a sinistra, donde venisse la voce. Tutta tremante se ne andò a casa, posò la brocca e, presa la porpora, si sedette sul suo scanno e filava. Ed ecco un angelo del Signore si presentò dinanzi a lei, dicendo: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia davanti al Padrone di tutte le cose, e concepirai per la sua parola". Ma essa, all'udire ciò rimase perplessa, pensando: "Dovrò io concepire per opera del Signore Iddio vivente, e partorire poi come ogni donna partorisce?". L'angelo del Signore, disse: "Non così, Maria! Ti coprirà, infatti, con la sua ombra, la potenza del Signore. Perciò l'essere santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio dell'Altissimo. Gli imporrai il nome Gesù, poiché salverà il suo popolo dai suoi peccati". Maria rispose: "Ecco l'ancella del Signore davanti a lui. Mi avvenga secondo la tua parola" »









(Protovangelo di Giacomo 11)








La versione del Protovangelo è ripresa dal successivo Vangelo dello Pseudo-Matteo (VIII-IX secolo) al c. 9 e da altri apocrifi.








Festa dell'Annunciazione [















Vergine Annunziata








La data esatta in cui avvenne l'Annunciazione è ignota, come pure quella della nascita di Gesù. Poiché la dottrina cristiana fa coincidere l'Annunciazione con il momento del concepimento miracoloso di Gesù, allora la sua data è fissata nove mesi esatti prima della sua nascita (Natale), ed ambedue le festività sono state poste in corrispondenza d'un momento rilevante dal punto di vista dell'astronomia del nostro pianeta: rispettivamente l'equinozio di primavera e il solstizio invernale.








Dal punto di vista liturgico, la ricorrenza dell'Annunciazione è una solennità.








La casa dell'Annunciazione








Una tradizione antichissima identifica la casa di Maria, in cui avvenne l'Annunciazione, con la grotta che oggi si trova nella cripta della Basilica dell'Annunciazione a Nazaret. La casa era costituita da una parte scavata nella roccia (la grotta) e una parte costruita in muratura. Quest'ultima rimase a Nazaret fino alla fine del XIII secolo, quindi venne trasferita prima a Tersatto (Trsat, Croazia) e dopo a Loreto, nelle Marche, in quanto la rioccupazione della Terrasanta da parte dei musulmani faceva temere per la sua conservazione.








Secondo la tradizione, essa fu miracolosamente portata in volo da alcuni angeli (perciò la Madonna di Loreto è venerata come patrona degli aviatori). Dai documenti dell'epoca risulta che in realtà il trasporto, avvenuto per nave tra il 1291 e il 1294, fu opera della famiglia Angeli Comneno, un ramo della famiglia imperiale bizantina. La Santa Casa, come essa è chiamata, si trova tuttora all'interno della Basilica di Loreto, ed è continuamente visitata da numerosi pellegrini.




Tratto da:Wikipedia.org



























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venerdì 19 marzo 2010

Dal Vangelo secondo Giovanni.

Vangelo del 21/03/2010

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». (tratto da la voce del Volturno)

Riflessione:

Dice Gesù: chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra. Tutti vanno via e nessuno scaglia. Quanti anni sono passati e materialmente chi ha scagliato la prima pietra? Nessuno, e chi mai potrà mai scagliarla? Chi è senza peccato? Questa è una cosa che non sta a noi giudicarla ma a Dio. Duemila anni son passati e quella prima pietra si scaglia tutti i giorni e non è fatta di breccia, di cemento o di gesso e pure fa molto male, essa è impastata con la lingua e, forse, talvolta anche col cuore. Le pietre di oggi sono le bestemmie, le offese fatte a Dio e altri, in quel lancio di pietre ci mettiamo tutti noi stessi e pecchiamo di orgoglio. Nessuno ti ha condannata?... va e d’ora in poi non peccare più. Invece noi puntualmente pecchiamo sempre, che brutto vizio il nostro. Signore insegnaci a non scagliare pietre con la nostra bocca, con il nostro cuore e con tutti noi stessi, ma solo a pregarti.

Domenica alle ore 15.30 il gruppo di preghiera di San Pio si reca nella parrocchia Santa Maria in Castello in Francolise per la celebrazione della via crucis e la santa messa.

domenica 14 marzo 2010

Giovanni Paolo II, Santo subito

Una persona



dialogo con altre Religioni e sia con una rivisitazione del passato della Chiesa.



Nel quarto anniversario della sua morte.



con la quale la gran parte di noi è cresciuta e che ha contribuito alla pace sia attraverso il



Per i prossimi 60 secondi, lascia ciò che stai facendo e approfitta di questa opportunità per recitare una



preghiera in ricordo del Papa.



Tutto quello che devi dire è:



1. “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua



volontà, come in Cielo così in Terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano rimetti a noi i nostri



debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non c’indurre in tentazione, ma liberaci dal male.



Amen”.



2. Poi, inviala ad altre dieci persone. Poco dopo, 10 persone avranno pregato Dio per il Papa, e poi



cento e mille ed altre ancora. Apprezza il potere di Dio nella tua vita e farai ciò che Lui desidera.



Se non hai vergogna di fare questo



mi vergognerò di te davanti al Padre mio”.



Se ami Dio e non ti vergogni delle cose meravigliose che ha fatto per te, invia questo messaggio. Tratto da la voce del Volturno.





Giovanni Paolo II insegna:



Non abbiate paura aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo.



Il nostro invito:

In questo periodo, in occasione dell’avvicinamento della Santa Pasqua avvicinatevi a Dio aprendogli il vostro cuore.

Vangelo di Domenica 14 Marzo 2010

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”»
(Vangelo tratto da: la voce del Volturno)

Riflessioni nostre.

La sfrontatezza del figlio minore: padre “dammi” e non desidero…, la bontà del padre di donare e non pretendere la parola per cortesia. Il figlio che parte e sperpera e solo dopo ritorna in se e ragiona. Il ritorno verso casa il perdono e l’abbraccio del padre e la consecutiva festa. Il rientro del figlio maggiore e la pretesa dell’io sono giusto, pretesa ancora più grave.

Ai nostri giorni:

La nostra sfrontatezza è di non saper pregare e di dire a Dio: dammi, fammi… e non vorrei. Altra tipica frase è io faccio questo… e cosi va bene. Non ci rendiamo conto che va bene solo per noi, ma per Dio? Allora invece di essere i figliol prodigi dell’oltre il 2000 impariamo a pregare e diciamo al padre: insegnami a pregare.

martedì 9 marzo 2010

Cancello Arnone. Madonna delle grazie, quando festeggiarla?



di Pasquale Leggiero.

(Nella foto Maria SS delle Grazie)



Cancello Arnone. Siamo appena quasi alla metà di marzo e forse è presto per parlare dei festeggiamenti in onore di Maria SS delle grazie, ma se lo facciamo, è perché vogliamo che s’incominci a riflettere con largo anticipo, poiché questi festeggiamenti avvengono il due luglio e a settembre. Al due luglio il calendario segna proprio il nome della Madonna delle grazie, mentre a settembre ricorre semplicemente il SS nome di Maria. Andando con ordine, raccontiamo che: le persone della mezza età e oltre ci hanno riferito che prima intorno alla grande festa della Madonna delle grazie ci si lavorava un anno intero poiché gli stallieri crescevano animali per poi venderli e ricavare contante per la festa, i contadini vendevano i loro prodotti per ricavare soldi e lo stesso comitato festa (i famosi mast e fest) accettavano prodotti della campagna che vendevano a scopo di ricavare fondi. Oggi tutto questo non esiste più, perché lo stesso comitato festa, come tutti gli altri comitati, accetta solo contante e allora dov’è la differenza tra fare la festa grande a luglio o a settembre? Certo non vanno assolutamente dimenticate le antiche tradizioni, giacché sarebbero oltre due secoli che esistono le due feste, cosi come sono ma come si suol dire i tempi cambiano e tutto si rinnova. La grande festa in onore di Maria SS delle grazie potrebbe esserci a luglio e nei quattro giorni far in modo che vi sia il due oppure rispettare: venerdì, sabato, domenica e lunedì dopodiché a settembre si potrebbe festeggiare la nostra protettrice il giorno dodici che è Santa Maria. Oppure potrebbe essere una soluzione restare le cose cosi come stanno ma a settembre incominciare sempre nella prima settimana in modo che le condizioni atmosferiche, siano al 90%, sempre favorevoli. Anche se per onor di cronaca va detto che festeggiare a luglio permetterebbe di più ai nostri emigrati che in quel periodo sono in ferie di godersi la festa in onore della protettrice del loro paese natìo. Le due feste in onore di Maria SS delle grazie del 2010 hanno un ruolo particolare che sarà quello di individuare un altro presidente del comitato. Sarà sempre la stessa persona per entrambe le feste o qualcosa cambierà? Fino al 2009 tutte e due le feste, il presidente del comitato era Giovanni (detto Giannino) Branco passato a miglior vita subito dopo l’ultima edizione della quattro giorni di settembre. Al nostro compianto Giannino va tutto il nostro ringraziamento per il suo impegno profuso fino alla fine. Nella speranza che chiunque sarà il nuovo presidente abbia tanta voglia di fare e portare nuove idee. Ciao Giannino, grazie per averci regalato belle feste e ora siamo sicuri che da lassù saprai guidare il tuo successore, anche perché essendo ravvicinato alla nostra mamma celeste sarai tu il primo a essere illuminato.


Porgo al signor Branco le mie scuse per avergli parlato con il tu, perché egli è (non era, poiché, continua a vivere nella gloria del Paradiso) una persona che per la sua età poteva essermi più di un padre. Giannino spero che questa sia la prima e anche l’ultima volta che vi ho usato del tu.

lunedì 8 marzo 2010

Auguri donne.



Oggi 8 marzo festa della donna, auguri a tutte le donne.

La mimosa.

mercoledì 3 marzo 2010

Storia della festa della donna:

di Pasquale Leggiero.

Da nostre accurate indagini abbiamo scoperto che: dopo che in altre parti del mondo fin dal 1907 è stata tanto discussa l’uguaglianza della donna e la sua festa

In Italia la Giornata internazionale della donna si tenne per la prima volta soltanto nel 1922, e celebrata il 12 marzo, prima domenica successiva all'ormai fatidico 8 marzo. In quei giorni fu fondato il periodico quindicinale Compagna, che il 1º marzo 1925 riportò un articolo di Lenin, scomparso l'anno precedente, che ricordava l'8 marzo come Giornata internazionale della donna, la quale aveva avuto una parte attiva nelle lotte sociali e nel rovesciamento dello zarismo.

La connotazione fortemente politica della Giornata della donna, l’isolamento politico della Russia e del movimento comunista e, infine, la guerra, contribuirono alla perdita della memoria storica delle reali origini della manifestazione. Così, nel dopoguerra, cominciarono a circolare fantasiose versioni, secondo le quali l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie Cottons, a New York, confondendo probabilmente con la tragedia realmente verificatasi il 25 marzo 1911 con l’incendio della fabbrica Triangle nella quale morirono 146 operaie, in gran parte emigrate italiane; altre versioni citavano la repressione poliziesca di una presunta manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi a New York nel 1857 o altre ancora riferivano di scioperi o incidenti verificatesi a Chicago, a Boston o a New York.

Nel settembre del 1944 si costituisce a Roma l’UDI, Unione Donne Italiane, per iniziativa di donne appartenenti ad alcuni partiti politici ed è l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, le prime giornate della donna nelle zone dell’Italia libera, mentre a Londra veniva approvata e inviata all’ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro. L’8 marzo 1946 fu finalmente celebrato in tutta Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio in quei giorni.

Negli anni Cinquanta, anni di guerra fredda e del ministero Scelba, distribuire in quel giorno la mimosa o diffondere «Noi Donne», il mensile dell’UDI, divenne un gesto «atto a turbare l’ordine pubblico», mentre tenere un banchetto per strada diveniva «occupazione abusiva di suolo pubblico». Nel 1959 alcune parlamentari presentarono una proposta di legge per rendere la giornata della donna una festa nazionale, ma cadde nel vuoto.

Il clima politico migliorò nel decennio successivo, ma la ricorrenza continuò a non ottenere udienza nell'opinione pubblica finché, con gli anni settanta, in Italia apparve un nuovo fenomeno: il movimento femminista.

L'8 marzo 1972 la manifestazione della festa della donna si tiene a Roma in piazza Campo de' Fiori: compare l'attrice americana Jane Fonda, pronunciando un breve discorso di adesione, e vi è soprattutto un folto reparto di polizia che blocca la piazza, nella quale poche decine di manifestanti inalberano cartelli con scritte inconsuete e «scandalose»: «Legalizzazione dell'aborto», «Liberazione omosessuale», «Matrimonio prostituzione legalizzata», mentre circola un volantino che chiede che «non siano lo Stato e la Chiesa ma la donna ad avere il diritto di amministrare l'intero processo della maternità». Quelle scritte devono sembrare intollerabili, perché la polizia carica, manganella e disperde le manifestanti.

Il 1975 fu designato come "Anno Internazionale delle Donne" dalle Nazioni Unite. Le organizzazioni delle donne hanno osservato la giornata internazionale della donna in tutto il mondo l'8 marzo tenendo eventi su larga scala che onorassero gli avanzamenti della donna e ricordassero diligentemente che la continua vigilanza e l'azione sono richieste per assicurare che l'uguaglianza delle donne sia ottenuta e mantenuta in tutti gli aspetti della vita. A partire da quell'anno la Nazioni Unite hanno cominciato a celebrare la giornata internazionale della donna l'8 marzo.