sabato 24 settembre 2011

Lodi (MI). SCHIANTO UN AUTOSTRDA, GRAVE TRAUMA ADDOMINALE PER UN AUTOTRASPORTATORE 31ENNE DI CERCOLA

Tamponamento tra tir
di Daniele Palazzo
E’ ricoverato presso l’Ospedale Maggiore di Lodi, nel Milanese, il camionista di Cercola(Na) protagonista dell’incidente avvenuto, all’alba di ieri, nei pressi dello svincolo per Lodi dell’Autostrada A1 Milano-Napoli. Parliamo del 39enne P.L., che, pur non essendo in pericolo di vita, ha rimediato un forte trauma addominale. Per cause ancora al vaglio degli uomini della Polizia Stradale di Guardamiglio, intervenuti con più di una pattuglia per gestire la situazione, il Renault 450 che conduceva ha tamponato violentemente una bisarca carica di furgoni tipo Fiat Ducato, provocando un blocco del traffico durato oltre tre ore e oltre sette chilometri di coda. Si pensa che la collisione tra i due “bisonti” della strada possa essere stata causata da una distrazione o da un colpo di sonno da parte del guidatore partenopeo, il cui mezzo trasportava bancali di vino ed ingranaggi in plastica. Il pilota dell’altro automezzo coinvolto, S.V., 61enne di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, invece, se l’è fortunatamente cavata con un banale colpo di frusta.  Causa dell’impatto, che ha avuto come conseguenza immediata la fuoriuscita e completa distruzione della motrice di marca Renault, i due pesanti automezzi, entrambi marcianti lungo la corsia “lenta”, hanno invaso tutta la carreggiata autostradale. E’ stato, quindi, solo per miracolo che non si sono registrati altri schianti. Solo intorno alle 10.00, cioè dopo oltre tre ore e mezza di febbrile lavoro, la Società Autostrade ha potuto annunciare il fine-emergenza. Intanto, dobbiamo costatare amaramente che siamo alle prese con l’ennesimo episodio della serie e la circostanza  dovrebbe far riflettere tutti e ciascuno sul menefreghismo di alcuni titolari di ditte di trasporto che, incuranti dei disastri che possono derivare dal loro allegro atteggiamento, costringono i loro dipendenti a guidare molte più ore del consentito. Non sarebbe il caso, quindi, di sanzionare adeguatamente questo tipo di comportamento, che, oltretutto, provoca danni al Paese per milioni di Euro?

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