venerdì 2 settembre 2011

SARTO NAPOLETANO UCCISO A COLTELLATE IN VENEZUELA DA UN CLIENTE INSODDISFATTO

di Daniele Palazzo
Una coltellata asl torace ha posto fine all’esistenza di un sarto napoletano, da anni, emigrato in Venezuela. Domenico Moschiano, 44 anni, è stato raggiunto da un fendente infertogli da un cliente dell’avviata sartoria che gestiva alla periferia di Caracas. Assurdo ed assolutamente incomprensibile il motivo del folle gesto. Si pensi che l’assassino si è presentato nel laboratorio artigianale della sua vittima e ha cominciato ad inveire contro di lui e ad insultarlo per una motivazione del tutto futile. Gli era salito il tasso di adrenalina per il semplice fatto che uno dei dipendenti  del piccolo atelier gestito da Moschiano gli aveva cucito un paio di pantaloni in maniera che non gli era piaciuta. Una parola tira l’altra, la discussione è presumibilmente degenerata, aprendo la strada alla tragedia che si sarebbe consumata di lì a poco. In base ad una ricostruzione dell’accaduto, resa alla polizia dagli stessi familiari della vittima,il killer si era presentato,in compagnia di altre due persone, nella bottega condotta dal sarto partenopeo chiedendo se fossero pronti i pantaloni che, qualche giorno prima, aveva portato perche fossero aggiustati. Erano pronti. Se li è provasti, ma non gli è piaciuto come era venuto il lavoro. A questo punto, è intervenuto direttamente il gestore della sartoria, che, in men che non si dica, ha provveduto personalmente agli aggiusti del caso. Al cliente, però, neanche qquesto nuovo intervento è piaciuto. Per questa ragione, Domenico Moschiano, da tutti descritto come un uomo mite e pacato, “na past ’e mel” come si direbbe a Napoli, gli avrebbe detto testualmente: “Non fa niente. Se non sei soddisfatto, puoi anche and fartene e non pagarmi.” Al che l’altro, estraendo un grosso coltello e colpendolo al torace, avrebbe replicato: Si me ne vado senza pagare, ma prima ti uccido.” Subito dopo l’aggressore e i suoi due accompagnatori, che vengono attivamente ricercati, sono fuggiti via, dileguandosi nel dedalo di strade e stradine che si intrecciano nel centro e alla periferia della capitale venezuelana. Alla ricostruzione dell’accaduto ha collaborato soprattutto uno dei nipotini dell’ucciso(in tutto, sono 12), che, con lui, era solito intrattenersi  nella sartoria in cui è passata la morte. Dopo il brutto episodio di cui era stato testimone, il ragazzo è corso a chiedere aiuto. intanto, lo zio è riuscito a trascinarsi sull’uscio del suo  negozio, accasciandosi al suolo. Il malcapitato è stato soccorso da un passante che lo ha aiutato a salire su un taxi. La corsa verso l’ospedale è stata vana. Moschiano è deceduto prima di giungere al pronto soccorso. Per Domenico Moschiano, che non si era sposato, dedicandosi, anima e corpo, alla sua attività lavorativa, l’avventura nel Paese centro-americano in inizia nel 1979, quando arriva a Caracas in compagni a del padre, anch’egli sarto, della madre e di tre fratelli minori. Qui, papà Mochiano fondò la cosiddetta  “Sartoria Satellite”, nella quale si avvaleva anche del prezioso aiuto del figlio Domenico. Tre anni or sono, alla morte del genitore, lo sfortunato sarto partenopeo raccolse il testimone lasciatogli dal congiunto passato a miglior vita, continuandone l’attività.  In queste ore, di rabbia ed amarezza, il tragico compiersi di un destino crudele che ha messo fine alla sua parabola di vita terrena.

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