martedì 11 ottobre 2011

Cancello Arnone, la vera storia del posto ove si ferma il miglio in onore di Maria SS Delle Grazie. Raccontata da Mattia Branco.

Maria SS Delle Grazie

Dario Branco

Mattia Branco
                 di Pasquale Leggiero.
Ognuno di noi e, ogni cosa, nel mondo ha una storia. Esempio: l’unità d’Italia ha la sua storia, la nostra eredità ha una storia, noi e i luoghi che frequentiamo abbiamo la nostra storia. A Cancello Arnone, vi è un luogo chiamato posto del miglio, che è l’incrocio di via provinciale per cappella reale con via Salomone. Che cosa ha di speciale questo posto? Detto cosi niente. Ma è il posto ove il due luglio e settembre vi è la fine di andata e l’inizio del ritorno del miglio in onore di Maria SS Delle Grazie. Precedentemente vi abbiamo raccontato la storia di questo luogo, un po’ come la ricordavamo nella mente e un po’ come c’è l’avevano raccontata, ma se una storia raccontata si vuole lasciare a chi subentrerà dopo di noi, le cose vanno meglio approfondite. Di questo luogo avevamo detto che era stato creato dopo che nell’ottobre 1993, a soli sedici anni, era tornato al padre, dopo una lunga malattia, l’amico Dario Branco. Altra cosa che avevamo descritto era che da quel momento oltre a essere il luogo di sosta del miglio era anche il luogo di commemorazione di Dario, ma a contattarci e a dichiararci la vera verità è Mattia Branco in persona, padre di Dario che ancora oggi nessuno dimentica.
   
1)      Signor Branco, ci dice quando effettivamente è stato creato il monumento con la statua di Maria SS Delle Grazie, nel posto che tutti conosciamo?
Se ricordo bene i lavori iniziarono nel 1991
2)      Chi furono gli ideatori e realizzatori di tale luogo?
L’idea nacque da me e fui collaborato dal Nicola Cuccaro, Enzo Cacciapuoti e Giuseppe Perna.
3)      Perché fu realizzato tale luogo?
Quando facevamo il miglio il 2 Luglio e a Settembre non c’era un riferimento religioso, quale cosa migliore dedicare un posto dedicato alla nostra M.SS.delle Grazie.
4)      Nel momento in cui si realizzò tale luogo, sicuramente in cuor suo vi era il pensiero  Dario?
Come ho detto prima l’idea nacque in onore della nostra Protettrice, ma non nascondo che in cuor mio c’era anche la speranza che la nostra Madonna potesse darci una mano a salvare Dario dalla sua malattia ed anche perché si avvicinava la data del trapianto che avvenne nel marzo del 1992.
5)      Nel mese di ottobre è l’anniversario del sonno eterno di Dario che avvenne il 12/10/1993, a distanza di anni vuole, ancora una volta, spiegarci la sua malattia?
La malattia si chiama Anemia Mediterranea, o Thalassemia o Morbo di Cooley e colpisce i bambini sin dalla sua nascita essendo una malattia congenita avendo due genitori portatori sani. Oggi non c’è ancora una soluzione definitiva eccetto che tentare il trapianto di midollo osseo. Ci sono molte ricerche in atto, ma per il momento l’unica soluzione per non aver bambini affetti da questa patologia e la prevenzione e da quando Dario non c’è più e cercai di informare i giovani vicini al matrimonio di fare i dovuti analisi per la terapia prenatale, sembra che nel nostro paese non sono nati più bambini affetti di questo male. Comunque la vita dei Thalassemici e migliorata e molto prolungata.
     
6)      Lei è giornalista intervistatore del programma televisivo Anja Show che a gennaio, se non erro, riprenderà su Italia Mia 2, ha mai pensato di portare, qualche volta, un medico che ci spiega se e quali sviluppi ci sono stati per la malattia che anni fa materialmente ci strappò Dario?
Ho tentato per due anni consecutivi di portare in trasmissione la presidente regionale dei Thalassemici della Campania ma per vari motivi non siamo riusciti a trovare una data giusta, ma spero che nella prossima edizione di ANJA SHOW,  se avrò ancora lo spazio a disposizione,di avere la possibilità di averla come ospite per approfondire meglio il problema.

Ringraziamo il signor Branco, per la cortese attenzione prestataci e ricordiamo che Dario è sempre vivo tra noi. Un ringraziamento anche a Dario per averci dato l’occasione di parlare del suo caso. 




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