mercoledì 9 novembre 2011

Italia. Chi paga la ricostruzione dopo le catastrofi?


                     di Pasquale Leggiero.
Tante volte succedono catastrofi a causa di alluvioni, terremoto o frani. Negli ultimi trent’anni ricordiamo il terremoto dell’80, in seguito: l’Umbria, Sarno, L’Aquila e ora la Liguria e la Toscana. Che cosa hanno fatto i vari governi che si sono trovati a governarci? Nell’80 furono stanziati alcuni fondi per la ricostruzione o la riparazione delle case, a tutt’oggi alcuni di essi non sono mai arrivati, molte famiglie furono inviate in case provvisorie e in tali dimore sono rimaste. Dopo anni saranno proprietarie di queste case? Poiché lo stato è una scena a rallentatore. Dell’Umbria e Sarno, al momento di scrivere, non abbiamo notizie. Veniamo all’Aquila, sono state costruite case provvisorie per i disavventurati, quanto dureranno queste case provvisorie? Come andrà a finire la telenovela Liguria – Toscana? Ma soprattutto chi ricostruisce? Ogni volta che succedono di queste cose, ci sono volontari e cittadini che si muovono o fattivamente o economicamente, più delle volte sono attivati numeri telefonici da poter mandare un SMS o da telefono fisso per inviare soldi per la solidarietà. Niente in contrario alla solidarietà, in quanto i fortunati di oggi potrebbero essere gli sfortunati di domani e aver bisogno di aiuto. Ma guardiamo in faccia alla realtà il governo, qualsiasi esso sia, quanto apre un fondo per calamità naturali? Ogni volta il governo italiano ha zero in cassa per queste cose e aumenta le tasse, in questo caso ha aumentato l’accisa sui carburanti che va proprio per la ricostruzione, il che significa che ancora una volta non esiste la cassa per queste cose o è poca cosa? Domandiamo, per pura curiosità, ma dopo aver risolto il problema ricostruzione, l’accisa sarà riabbassata? Risposta non c’è o forse chi lo sa, caduta nel vento sarà, dice una canzone ecclesiastica. Altra domanda: un politico più scemo, perdon, che ha uno stipendio più basso, quanto prende? Non sarebbe ora che questi signori si dimezzassero un po’ di stipendio e ricostruire e mettere da parte qualcosa per altre eventuali catastrofi che avremo in futuro? In alcuni paesi i ministri non "possiedono" le auto blu e camminano in normalissimi pullman, in Italia a momenti le auto blu sono anche delle opposizioni, poi ci sono le scorti per ognuno di questi signori e noi paghiamo. Concludiamo urlando: vergogna per l’Italia.                                                  

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