lunedì 1 agosto 2011

CASERTA-DOPO QUATTRO ANNI, IL COLONNELLO VICARI LASCIA IL COMANDO DELLA BRIGATA BERSAGLIERI ‘GARIBALDI’

Il colonello Vicari
di Daniele Palazzo
Nuovo incarico per il Capo di Stato Maggiore della Brigata Bersaglieri “Garibaldi”, di Caserta, Colonnello Michele Vicari, che, giusta la cerimonia di insediamento tenutasi ieri mattina, ha assunto il comando della Caserma “Clementi”, di Ascoli Piceno, ultimamente balzata agli onori delle cronache anche perché toccata dalle indagini riguardanti l’omicidio di Melania Rea, moglie del Caporalmaggiore Salvatore Parolisi. Vicari è stato chiamato ad avvicendare, al comando dell’importante presidio militare dei cosiddetti fanti piumati, il Colonnello Ciro Annicchiarico, destinato ad altro compito. La cerimonia dello scambio di consegna tra Annicchiarico e Vicari è avvenuta sabato scorso presso la stessa caserma marchigiana, che, ospitante il 235° Reggimento Addestramento Volontari “Piceno”, dall’altro giorno, è agli ordini dell’ormai ex comandante dell’unica Caserma dei Bersaglieri operanti in Caserta. Nel corso della manifestazione di insediamento di Vicari, si è registrato anche il rituale del giuramento di 325 nuove soldatesse, volontarie di ferma breve prefissata, ammesse al corso di formazione(un anno esatto di studi e, soprattutto, di orientamento tecnico­-pratico alla vita e alla figura del bersagliere moderno)del secondo blocco 2011. Il Colonnelle Vicari, classe ’68, originario della provincia di Messina, ha retto il Comando della Caserma che lascia per il nuovo compito negli ultimi quattro anni, distinguendosi per umanità e capacità professionali di notevolissima portata. Lo stesso dicasi del parigrado che gli ieri ha passato il testimone. Infatti, come a kermesse conclusa, hanno fatto notare la gran parte delle autorità intervenute(tra queste, il Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Pietro Celani, e i Sindaci della città capoluogo di provincia, Guido Caselli,  di San Benedeto del Tronto, Giovanni Gasparri, il Colonnello Annicchiarico, nei 21 mesi di incarico presso la struttura di formazione ascolana, ha saputo gestire al massimo le risorse umane e militari affidate alle sue cure, riuscendo a “salvare” la dignità e l’immagine della struttura militare affidata ai suoi ordini anche in momenti difficili e complessi come quello legato alla vicenda del Caporalmaggiore Salvatore Parolisi, oggi in carcere, a Marino del Tronto, con l’accusa di aver ucciso la moglie, Melania Rea.

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