sabato 3 giugno 2017

Stasera (ORE 21.00), CONCERTO, IN CHIAVE EUROPEISTA, DELL’ORCHESTRA E DEL CORO DEL TEATRO ‘SAN CARLO’, DI NAPOLI, NEL DUOMO DI MILANO. PROTAGONISTA IL GENIO, INTRAMONTABILE, DI LUDWIG VAN BEETHOWEN


di Daniele Palazzo

NAPOLI-Evento di eccezionale respiro culturale, in chiave europeista, il 3 giugno prossimo in Milano. Per l’occasione, le città di Milano ed Napoli, che, poi, sono annoverate tra i centri europei più belli, storicamente importanti e capaci di aggregare forze ed idee intorno al ad un sogno, quello dell’Europa politicamente unita, che, anche se, al giorno d’oggi, causa spinte nazionalistiche e visoni miopi e particolari di questo o quel leader del cosiddetto Vecchio Continente, sembra ancora di la da venire, si propongono, con sorprendente unitarietà d’intenti, quali punti di ferimento per il raggiungimento per del’importante ed agognato traguardo. Quale palcoscenico migliore, se non il magnifico meneghino per suggellare a dovere la grande performance musicale di domani sera? Alle ore 21.00 di oggi, infatti, nella bellissima cornice di quella che in tanti ritengono essere l’Ottava Meraviglia del Mondo, si esibiranno l’ Orchestra e il Coro del Teatro “San Carlo”, di Napoli, che, diretti dal Maestro Zubin Mehta, si cimenteranno con l’estro e il genio del grande Ludwig Van Beethoven, del quale presenteranno uno dei capolavori più conosciuti ed ammirati dagli amanti della musica sinfonica europei ed extraeuropei, la Sinfonia n. 9 in re minore per soli, coro e orchestra Op. 125. Organizzato dalla “Veneranda Fabbrica”, il concerto medesimo(è stato possibile allestirlo grazie anche all’alto patrocinio del Parlamento Europeo e di quelli offerto dall’Arcidiocesi di Milano, dalla Camera dei Deputati, dal Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Lombardia, dalla Regione Campania, e dai Comuni di Milano e Napoli) rappresenta solo l’appendice di una lunga e fruttuosa intesa di collaborazione tra i due importanti centri in parola. “L’idea, si legge in un apposito comunicato stampa, aveva trovato la genesi durante Expo 2015, quando gli artigiani della Fonderia “Nolana Del Giudice” hanno forgiato la copia della Madonnina che ha accolto i visitatori dell’Esposizione: in quella occasione è stato naturale immaginare un momento successivo per celebrare quest’incontro tra Napoli e Milano con la musica di Beethoven e l’Inno alla Gioia – simbolo dell’Europa in armonia che richiama i valori forti della vita e riafferma il valore dell’accoglienza.” Alle parole del Maestro Metha la quintessenza della manifestazione milanese: “Dopo la Missa Solemnis in re maggiore, del 1822, la Nona Sinfonia o Sinfonia corale op. 125, in re minore, eseguita per la prima volta a Vienna il 7 maggio del 1824, è una delle creazioni più alte ed irraggiungibili di Beethoven. Vi troviamo la sintesi di tutte le esperienze musicali e spirituali, ricercate ed espresse nelle precedenti sinfonie e nelle sonate, in un cammino sinfonico e cameristico parallelo. Una composizione che giunge quasi al termine della vita di Beethoven. Per chi l’ascolta è sempre la rivelazione di un messaggio affine a quello che ritroviamo anche nel Fidelio, opera antecedente (1805), ma già foriera e portatrice di ideali beethoveniani, etici ed estetici, molto ben definiti. Beethoven vi lavorò per molto tempo, al 1799 risalgono già i primi abbozzi. Il pathos della Nona Sinfonia culmina nel An die Freude (Inno alla gioia), apoteosi di una visione universale di fratellanza e liberazione da quanto opprime l’uomo, dove la musica si staglia sui versi di Schiller, sui quali intervenne lo stesso Beethoven, che ampliò il testo dell’ode originaria del poeta; il messaggio più profondo, oggi più che mai attuale, narra la vittoria dello spirito contro il terrore”. Insomma, al di là dello spirito, chiaramente europeista, della kermesse stessa, gli amanti del genio del grande compositore tedesco non possono assolutamente perdere il grande appuntamento di domani sera, che, proprio per la sua valenza, si preannuncia eccezionale dall’inizio alla fine. 

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