mercoledì 15 marzo 2017

TRE BELLISSIMI ESEMPLARI DI ORSO BRUNO ALBANESE, VESSATI NEL PAESE OLTRE ADRIATICO, SALVATI ED AFFIDATI ALLE CURE PROFESSIONALI DEGLI ADDETTI DEL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE


di Daniele Palazzo

Una notizia che, sicuramente, farà molto piacere  al grande esercito di animalisti ed amanti della  natura e dell’integrità ambientale che, anche e, soprattutto, sul nostro territorio nazionale, operano e si moltiplicano. E’ quella dello spettacolare salvataggio, ad opera dei volontari dell’Associazione Italiana “Salviamo gli Orsi della Luna”(hanno agito in splendida sinergia di coordinamento con l’ Ente  “Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise”), di tre orsi bruni albanesi, prigionieri in brutte ed anguste gabbie di ferro e cemento, posizionate all’ingresso di due ristoranti di Valona e Durazzo. Completate le operazioni di salvataggio vere e proprie, i tre ursidi, tra cui una femmina di sette anni e due maschi di cinque(nell’ordine, sono stati ribattezzati Sonia, Piero e Leo), sono stati affidati alle amorevoli cure degli addetti dell’Oasi Faunistica dell’Orso Bruno’, di Campoli Appennino, in provincia di Frosinone. Da un comunicato, inoltratoci personalmente, estrapoliamo quanto sgue: “Si stima che in Albania, più di 80 Orsi bruni vengano detenuti e sfruttati come attrazione turistica. Tali animali, vengono catturati a pochi mesi di vita, spesso con l’ uccisione della mamma, subendo immancabilmente privazioni e sofferenze inaudite.” E, ancora, “É la prima volta che orsi albanesi trovano accoglienza in Italia e questo é stato possibile grazie anche al grande impegno delle Autorità di entrambi i Paesi e del Servizio  CITES di Roma, Comando Unità Tutela  Forestale-Carabinieri.”Nell’operazione stessa, hanno avuto un ruolo molto importante, oltre all’autotrasportatore Leonardo Boccanera, che ha messo a disposizione i suoi mezzi e la sua professionalità per il trasporto, fino a destinazione della magnifica terna di orsi, che il Dottore Veterinario Piero Larichiuta, con il quale, una task force molto motivata di tecnici ed operatori del Parco(tra questi,  sono da menzionare, senz’altro, la Dottoressa Veterinaria, Vincenza Di Pirro, e il Signor Urbano Criola, che sono stati ottimamente coordinati dal Veterinario dell' Ente. Dottor Leonardo Gentile). Il tutto grazie anche al Presidente del Parco, Dottor Antonio Carrara,  per aver accolto gli Orsi, “a conferma di come il Parco fornisca le proprie elevate competenze tecniche dove e quando gli orsi ne hanno bisogno” ha dichiarato il Direttore della stessa struttura recettiva, Dottor Dario Febbo. Fortunatamente, tutto è finito bene. Sonia(aveva un anello di ferro conficcato nel naso per essere portata al ‘guinzaglio’ e mostrata al pubblico), Piero e Leo, adesso, stanno bene. Trascorreranno i prossimi mesi negli appositi recinti di accoglienza per essere poi liberati all’ interno dei 14 ettari di verde dell’area faunistica, il che, aggiungiamo noi, è proprio una novità bellissima e sicuramente degna di nota.


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