«La mia ordinazione rappresenta una grande chance per tutte le donne di fede». Maria Vittoria Longhitano oggi sarà ordinata sacerdote. A Roma sede del papato. Prima donna a celebrare messa e a impartire i sacramenti secondo la regola dei vetero-cattolici, cristiani che si rifanno alla Chiesa del primo millennio. In piena comunione sacramentale con la chiesa anglicana e con la chiesa episcopale americana, la chiesa vetero-cattolica opera sotto la giurisdizione della conferenza internazionale episcopale dell'unione di Utrecht. E sarà il vescovo di Utrecht, Fritz-René Muller, a imporre l'olio santo a «madre Vittoria» come da oggi sarà chiamata la neo sacerdotessa, nella chiesa All Saints di via del Babuino.
Trentacinque anni, siciliana, laureata in filosofia e sposata con un ingegnere, Andrea Lanza. Maria Vittoria fa l'insegnante di sostegno in un liceo di Milano. Nel novembre scorso è stata ordinata diacono e da allora svolge il suo impegno religioso nella parrocchia di Gesù di Nazareth dove da domenica sarà il parroco. Ottimo rapporto con il cardinal Tettamanzi, arcivescovo del capoluogo lombardo: «Per la mia ordinazione diaconale è stato lui a prestarmi la veste dalmatica - racconta Vittoria Longhitano - e l'altro giorno mi ha fatto gli auguri per la mia ordinazione sacerdotale».
Prima donna sacerdote nel segno della chiesa delle origini, quando i cristiani non erano divisi. Perché sacerdote? «Un sogno da bambina - spiega la sacerdotessa -. Giocavo a dire messa, a celebrare battesimi e matrimoni. Ma a quel tempo le bambine non potevano fare neppure i chierichetti. Una grande sofferenza la mia. Una ferita con la quale sono cresciuta. Ho provato a entrare in convento, ma ho capito che quello non era il mio desiderio». A quel punto l'allontanamento dalla religione.
«Ero diventata atea. Non credevo più», confessa. Poi gli studi in teologia fanno conoscere a Maria Vittoria Longhitano
Vergogna... vergogna.... è anche bruttina.
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