domenica 30 gennaio 2011

NON BRACCONIERI, MA BARBRARI, INCIVILI E SENZA UN MINIMO DI RISPETTO PER CHICCHESSIA

di Daniele Palazzo
Non bracconieri, come tutti li hanno definiti. Con la loro  inqualificabile bravata, i responsabili  dell’uccisione dei due bellissimi  esemplari di daini, presi a fucilate e lasciati morire nel Parco Nazionale del Circeo, hanno palesato solo la loro barbara rozzezza e la loro squallida vocazione a distruggere tutto il bello e il buono che, ahinoi, ingentilisce anche i loro miseri esseri. Bracconiere è chi, pur commettendo reato, cattura animali di specie protette per rivenderli sul mercato nero e, quindi, realizzare profitto (illecito), non il genere di individui che si è reso responsabile di tale, esecrabile gesto. Per loro, non c’è etichetta che tenga. Sono persone senza un minimo di educazione e coscienza civica che, beati loro che mai hanno fatto e mai faranno de bene al oro prossimo, si divertono un mondo distruggendo in pochi attimi quello che la parte buona dell’umanità realizza in anni e anni di duro lavoro e consapevole impegno. Se proprio vogliamo dare una definizione o, meglio, un marchio a gente del genere abbiamo una sola opzione: Poveruomini! Nonostante loro, però, la componente non marcia del genere umano, che, checché se ne dica, è in stragrande maggioranza, deve continuare a fare la sua parte con forza e coraggio. Infatti, parafrasando un antico e sempre attuale detto popolare, il rumore di un “albero” che cade non fermerà mai il crescere di una “foresta” che può e vuole dare sempre il meglio di se stessa per il bene di tutti.

Nessun commento:

Posta un commento