di Daniele Palazzo
GRAZZANISE-Rabbia,
esasperazione, progetti eclatanti di protesta in aumento, in tutta l’estensione territoriale
di Borgo Rurale Appio di Grazzanise, per la pressoché totale latitanza del
Consorzio di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno circa le opere a cui lo
stesso Ente è predisposto. Ci riferiamo alle necessarie opere di sistemazione
di canali e fossati di scolo delle acque piovane e ad ogni altro intervento di messa
in pristino dei meccanismi idraulici atti a consentire agli agricoltori interessati
di coltivare al meglio i loro fondi agricoli e, quindi, di non assistere più,
impotenti, malinconici ed inviperiti, al desolante e vergognoso spettacolo che
si vede ogni volta che piove. “Ad ogni scroscio di pioggia, protesta uno degli
imprenditori agricoli interessati, siamo costretti a vedere un “film” visto e
rivisto fin troppe volte. I nostri fondi agricoli ridotti ad autentici pantani,
le nostre speranze di semimare e sfruttare al meglio le potenzialità produttive
dei nostri terreni infrangersi contro il muro di gomma dell’assoluto
disinteresse di chi di dovere alle nostre sorti e alle economie delle nostre
famiglie, i nostri sogni di miglioramento e di riscatto sociale svanire come
neve al sole. Non ne possiamo davvero più, conclude il nostro interlocutore.
Chi alla cosa deputato, dunque, si armi di buone intenzioni, si faccia carico
della nostre sacrosante richieste, ponga finalmente in atto i progetti e le
misure utili per uscire da un impasse che, anche in considerazione del
rinnovato vigore che il cosiddetto settore primario sta facendo registrare non
solo in Italia(si pensi che, negli Stati Uniti d’America il trend del comparto
agricolo è attestato attualmente a +22,4%), rischia di avere pesanti e più che
negative ripercussioni sull’intera economia nazionale.” Le proteste e i mugugni
più marcati da parte dei contadini e dei conduttori di impianti zootecnici
insistenti lungo la Strada Provinciale Oreste Salomone” e relative traverse,
dove(i reperti fotografici che pubblichiamo parlano chiaro) la situazione
assume connotati che dire da spavento sarebbe davvero molto ma molto riduttivo.
Fossi stradali e canali di scolo per acque meteoriche pieni di ogni genere di
ostacolo alla loro funzione. Erbacce, arbusti(perfino alberi di alto fusto),
rifiuti, detriti e via discorrendo a formare una mortificante barriera al
naturale deflusso elle acque piovane costituiscono il triste quadro di uno
status quo che mina alla base i propositi e le residue
speranze
di quanti, sprezzanti della fatica e della crisi, hanno inteso, con passione e
tenacia ammirevoli, continuare a camminare sulla strada imprenditoriale
ereditata dai loro padri. “Noi, interviene ancora l’agricoltore di poc’anzi,
siamo qui per fare la nostra parte. Le Istituzioni e gli Enti preposti facciano
la loro!”
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