venerdì 24 giugno 2011

Mondragone. Il cliente non ha sempre ragione.

             
               di Pasquale Leggiero.                                 
Un vecchio proverbio ha insegnato, senza sosta,: il cliente ha sempre  ragione, purtroppo in un supermercato a Mondragone abbiamo scoperto che non è così. Infatti, nel reparto macelleria di tale supermercato, mentre un cliente era intento a fare fila col suo numeretto estratto dalla cosiddetta macchinetta, le è spiegato che le persone davanti a lui non hanno tutti il numero di fila poiché prima si stava proseguendo a servire i clienti senza farli provvedere al ritiro del numero, il cliente accetta. Alla fine del turno, di aver servito un cliente senza numero, il macellaio libero chiama N 38, a questo punto il cliente che gli era stata spiegata la situazione, fa notare che al display c’è trentacinque e che andrebbero chiamati trentasei e trentasette, anche perché quel cliente aveva trentasette, a questo punto il macellaio asserisce che mi che erano obbligati a chiamare i numeri in ordine e poi continua: tu poi sei anche di …. (un altro paese) a questo punto quel cliente si sente offeso di non essere di Mondragone e getta il numeretto e va via dal reparto macelleria. A questo punto il macellaio lo chiama e dice: dove vai, vieni qua io stavo scherzando signor…. Secondo voi quel cliente poteva mai credere alle ultime parole dette dal beccaio? Ovviamente no e ha giurato che mai più tornerà al reparto rivendita carni di quel supermarket di Mondragone. Consigliamo a tutti i commercianti che dispongono dell’attrezzatura di numerazione di far prendere il numero anche quando stanno da soli con l’unico cliente davanti a loro, in modo che operando col contrassegno numerico, saranno tutti più soddisfatti clienti, operatori e datori di lavoro. Un’ultima domanda: cosa farebbe il proprietario del grande magazzino se sapesse di questo episodio? Naturalmente mai sveleremo il nome di tale supermercato, prima per non fargli cattiva pubblicità, poi per evitare un licenziamento e ultimo per dare la possibilità a quel macellaio di riflettere.           

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