mercoledì 6 settembre 2017

OK, PER LA ‘PIZZA AMATRICIANA’ DI GIOIA SANNITICA. IL RICAVATO, IN BENEFICENZA, AD AMATRICE


di Daniele Palazzo

GIOIA SANNITICA-“Quando l’amore per il prossimo e la solidarietà per chi, meno fortunato, si trova in condizione di estremo bisogno per aver perso tutto, e, in qualche caso,  perfino la voglia di vivere, diventano elementi fondamentali per la costruzione di quella Civiltà dell’Amore, tanto desiderata da nostro Signore Gesù Cristo nella sua Buona Novella, è allora che possiamo ben dire che la morte e la resurrezione dell’Uomo della Croce non sono state vane.” Così un componente della Comunità d’Anime di Gioia Sannitica(lo chiameremo, convenzionalmente, Carlo, in quanto, per ragioni più che legittime, intende non rivelare la sua identità), all’indomani dell’ottima risposta di popolo all’iniziativa, di beneficenza e vicinanza alle popolazioni del centro Italia, duramente provate dagli eventi tellurici di un anno fa. Il riferimento è, ovviamente, alla molto positiva e lungimirante iniziativa, che, a cura dell’Amministrazione Comunale Gioiese, si è tenuta, giorno 2. Nella splendida cornice di Piazza San Michele, del caratteristico centro dell’Alto Casertano. Soddisfatto, per il buon dito della manifestazione soprattutto il Primo Cittadino gioiese, Michelangelo Riccio, che, nel “formulare i dovuti ringraziamenti a tutte la Associazioni che hanno contribuito della kermesse” (molto significativamente, è stata pensata e concepita come una “Sagra della Pizza Amatriciana”), si è detto “molto orgoglioso” dei suoi “concittadini, che tanto si sono impegnati nell’allestimento e nel buon pro dell’evento”. Al nostro amico Mario, l’onore del commento finale alla più che lodevole manifestazione, grazie alla quale e, soprattutto, alla grande generosità della popolazione stanziale, “si è potuto raccogliere una discreta cifra(sono, queste, parole di Mario), sarà devoluta ai fratelli terremotati di Amatrice. Non è la prima volta, continua il nostro anonimo interlocutore, che, da Gioia Sannitica, partono aiuti concreti e, cristianamente, solidali a favore di bisognosi. E, da come i Calvesi hanno risposto agli organizzatori dell’importante iniziativa, c’è da  credere e sperare che non sarà l’ultima.” 

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