mercoledì 2 luglio 2014

I vostri commenti.

 Ricevo e pubblico il commento della scrittrice Marialuisa Santonicola, pervenutomi sulle riflessioni del mio racconto, dal titolo: impariamo e insegniamo il dovere, che troverete all'etichetta racconti. 
Pasquale Leggiero hai messo in evidenza una nota dolente non solo del nostro sistema di valutazione scolastico ma del sistema di valutazione di tutto il territorio nazionale. La valutazione è la prova più ardua a cui è chiamato un insegnante, poichè quando si parla di esseri umani non ci si può appellare solo al giudizio quantitativo ma anche al giudizio di valore che implica una certa dose di sensibilità e sono molti i fattori da prendere in considerazione e spesso si dà più valore ad alcuni togliendo ad altri e così la valutazione diventa un'antitesi, io anzi vorrei mettere in evidenza un'altra postilla:le prove INVALSI, introdotte dal ministero come sistema di autovalutazione dell'insegnante e del rendimento dell'intero istituto. Perchè il voto di queste prove devono fare media sul rendimento degli alunni? Gli insegnanti li recluta il ministero non gli alunni, quindi seppure in parte colpevoli oltre il danno la beffa, perchè non è sempre colpa dell'alunno che recepisce ma dell'insegnante e del come porge la cultura, l'insegnante non si deve mai stancare di fronte ad alunni poco motivati, non si deve mai arrendere nel porgere la cultura, un buon insegnante è quello che ottiene profitti con i ragazzi meno portati, quelli portati ce l'hanno già di loro, infatti il dottore cura i malati non le persone che stanno bene, altrimenti il suo ruolo non avrebbe senso.

  






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