giovedì 29 maggio 2014

Impariamo e insegniamo il dovere.


              di Pasquale Leggiero.
Il racconto che state per leggere si riferisce ad  una storia fatta tra fantasia e realtà con personaggi e  luoghi  frutto di pura fantasia. In caso, nel racconto, dovessero venir fuori casi di omonimia, è da ritenersi del tutto causale. Tale racconto è ambientato in provincia di Caserta.

                                Personaggi: Ester Canciarno (giornalista)
                                                    Italo Baby (professore)
                                                    Paolo Argine (assessore)
                                                    Maria Solitaria, junior (studente)
                                                    Giuseppe Solitaria (cugino di Maria)
                                                    Maria Solitaria, ragioniera (madre di Giuseppe e assessore)


                                                               Prefazione

Siamo in un paese dove quando nascono, i bambini gli si dà il nome dei nonni e zii, con l’usanza che una volta gli si dà il nome dal lato paterno e una volta dal versante materno. Poi vi sono le famiglie Solitaria, antecedentemente due donne dal cognome Solitaria erano sorelle tra loro, ognuna di loro ha sposato il marito col cognome Solitaria, ma le due sorelle, precedentemente non erano parenti con i loro coniugi e nemmeno i due uomini erano consanguinei tra essi.

                                                             Racconto

È giugno è appena terminato l’anno scolastico e ogni istituto ha esposto gli scrutini, purtroppo vi è chi il proprio giudizio finale gli è esposto in rosso°. In terra di lavoro una ragazza straniera per la seconda volta consecutiva il proprio giudizio gli è uscito in rosso. La mattina seguente la ragazza si allontana con la bici lasciando in casa una lettera dalla quale si leggevano i motivi cui era scappata di casa e cioè che  dopo tanti sacrifici che i genitori  facevano per lei, quelli erano i risultati scolastici che  riusciva a dare. Poi scriveva che andava in un posto migliore, dove la scuola non bocciava nessuno. Concludendo che ovunque sarebbe andata si sarebbe ricordata sempre di loro e di come erano meravigliosi,  baciava  tutta la famiglia. Poi scriveva che dal quel giorno dovevano dire al mondo intero di aver una figlia in meno e dimenticarsi di lei. Incominciano urla di disperazione del padre, disoccupato, e telefonate alla mamma sul posto di lavoro, interferenza dei vicini di casa. Dopo qualche ora, fa ritorno presso la propria abitazione, una vicina di casa della famiglia della ragazza scomparsa e riferisce di aver incontrato, strada facendo, la ragazza che in bicicletta percorreva la via nazionale. Immediata la partenza dei genitori che trovano la propria figlia a spendere al supermercato sammaritano3 da vicino gli spiegano che non è successo assolutamente niente, la rassicurano dicendogli che a settembre ritornerà a scuola e farà finta di essere due anni più piccola. Tornarono a casa normalmente. Dopo questi eventi la corrispondente giornalista del quotidiano “Casertanamente Casertanando”, Ester Canciarno, spedisce un articolo al giornale riportando la lettera e spiegando che si tratta di una ragazza minorenne del paese, invitando genitori che con i figli vivono la stessa situazione a voler dialogare con questi discendenti, perché se stavolta la ragazza è stata ritrovata sana e salva, come andrà in un'altra occasione? Questo era l’articolo iniziale della cronista. Il giorno seguente (di venerdì) il quotidiano riporta l’articolo aggiungendo: frequentando la scuola secondaria del paese, l’istituto mare il cui capo è il professor Litorale. Non comprendiamo le intenzioni di v.c.
Ore 15.00 dello stesso giorno: Canciarno telefona alla redazione di Casertanamente Casertanando e chiede spiegazioni in merito alla frase aggiunta, poiché egli non l’ha mai scritta, gli è ricordato che egli stesso ha scritto che la ragazza è minorenne ed è informato che v.c. non sono iniziali di nominativo, ma poiché la ragazza è scappata per vergogna, e siamo in provincia di Caserta, quel v.c. significava vergogna casertana. La corrispondente si arrabbia ancora di più e precisa al giornale che quando si hanno intenzione di aggiungere frasi, che il responsabile di pagina firmasse l’articolo a nome proprio e che una cosa del genere non si ripetesse mai più.
Ore 18.00 (circa) Giuseppe Solitaria s’incontra con la corrispondente del giornale e gli spiega di aver letto Casertanamente Casertanando, e che nell’istituto di scuola secondaria, dal nome mare, del paese l’unica a essere stata bocciata era la cugina Maria e che quella volta era l’unica disapprovazione scolastica che aveva ricevuto. Poi Giuseppe aggiunge che la cugina non aveva combinato tutto quel casino riportato dal giornale. A questo punto Ester afferma che poi spiegherà, poiché il fatto è lungo.
Ore 19.30. Ester è avvicinata dal professor Baby, che senza nemmeno salutare gli chiede come si fosse permessa di scrivere un articolo, Ester risponde che in quel momento non può rispondere e riferisce a Baby che se egli vuole verso le 21.00 si recherà a casa per spiegargli il tutto. Baby accetta e verso le 21,30 ha inizio l’incontro che Canciarno, ironicamente, definisce di Teano¹. All’incontro oltre a Baby e Canciarno sono presenti: l’assessore Paolo Argine, la sorella che è anche consorte del figlio di Baby con altre persone. Inizia a parlare il professor Baby e riferisce che vorrebbe essere spiegato in merito all’articolo perché essendo, egli, un insegnante dell’istituto mare, può darsi che quella ragazza che è scappata l’abbia bocciata proprio lui ed ora si sentirebbe un po’ in colpa, perché a questo punto significherebbe che non è stato in grado di fargli capire l’importanza della bocciaturaA questo punto interviene una signora che chiede al teacher, se in caso mai avesse bocciato se si sentiva di aver fatto il proprio dovere. Il prof risponde che certamente ha fatto il proprio dovere e sa anche che in paese si dice che egli è stato l’artefice della bocciatura di una sua alunna ma ne va fiero, e se ce ne fosse bisogno, lo rifarebbe altre cento volte. L’intervento è di un'altra signora che afferma: che se il prof. ha fatto il suo dovere, ella prenderebbe la ragazza che è stata bocciata e che è scappata, la riempirebbe di botte e poi le spiegherebbe il perché. Finalmente interviene Ester e tutta arrabbiata dice alla signora che la ragazza, che è stata bocciata va capita e non picchiata, perché picchiandola, ci si può rendere responsabili di un suicidio, ma la scappata della ragazza doveva servire a genitori che anche loro coi propri figli vivevano stessi situazioni, o che le vivranno l’indomani, perché i bocciati nelle scuole ci saranno sempre. Interviene di nuovo l’insegnante e afferma di voler capire Canciarno da dove ha appreso la notizia. Ester prova a spiegare che da parte di Casertanamente Casertanando c’è stato un po’ uno stravolgimento e che la frase riguardante la scuola del paese era stata aggiunta. A dire la sua è l’assessore Argine che invita Canciarno a volersi ritirare dal giornale, in quanto anche il sindaco vuole ciò. Ester invita Argine a riferire al sindaco di chiedere certe cose in persona, poi in modo ironico fa i complimenti all’assessore e lo informa che pensasse che stesse parlando con un assessore e non con uno scagnozzo del sindaco, a questo punto ne nasce una discussione e Argine minaccia una denuncia nei confronti di Canciarno, quest’ultimo invita l’assessore ad accomodarsi. Poi Enzo, figlio di Baby, calma gli animi e si ritorna a parlare del perché dell’articolo. Baby riferisce che Litorale è arrabbiatissimo e che avrebbe voluto denunciare l’articolo, ma egli si è messo in mezzo per cercare di non far denunciare nessuno, ma vuole capire. Canciarno riprova a spiegare e vorrebbe dire le cose per filo e per segno, ma in più riprese è interrotto dal professore che afferma che ci sarà una denuncia e che Canciarno spiegherà alle forze di polizia e a un giudice il perché dell’articolo. Riprende la parola, la signora che all’inizio ha affermato di voler picchiare la ragazza cozzata e afferma che a essa sembra giusto che Canciarno sia denunciata e poi quest’ultima a sua volta dovrà denunciare il giornale. L’insegnante riafferma di voler capire e a questo punto viene un'altra signora e informa l’insegnante che vogliono denunciarlo e che non è nemmeno la ragazza silurata ma la madre dell’adolescente. L’insegnante ribadisce di aver fatto solo il suo dovere e non ha assolutamente paura di finire davanti ad un qualsiasi giudice, poiché ritiene che il suo miglior giudice è Dio ma se poi vi è qualche magistrato che vuole condannarlo egli, è a disposizione. Canciarno guarda l’orologio e afferma che sono le 23.00 e vorrebbe andare a farsi una doccia, il docente riafferma che sarà presentata una denuncia e che sarà firmata da egli e dal preside, Canciarno si arrabbia fortemente e afferma che da un ora e mezza si parla solo di denunce, e invita Baby con il responsabile d’istituto ad accomodarsi per la denuncia, gli ricorda che la strada la conosce. Si fanno intorno, della gente che prima non c’era e poi si calmano gli animi. Finalmente Canciarno spiega il perché dell’articolo, e che nel pomeriggio ha litigato con il giornale, poi domanda se può imbracciare un mitra e recarsi in redazione. L’insegnante a questo punto precisa che vuole la smentita sul giornale di domani che è sabato, altrimenti farà partire la denuncia. Canciarno informa che per la mattina seguente l’articolo non è più possibile, perché con gli orari del rotocalco si è fuori, ma lo invierà domani e sarà pubblicato domenica. Il prof afferma che rivuole l’articolo in prima pagina, come quella mattina, Ester risponde che la prima pagina o meno non è il corrispondente a decidere ma la redazione stessa. Il docente si arrabbia e afferma che quando si è trattato di diffamare, la scuola, la prima pagina è stata pronta ora no! Poi ribadisce a Canciarno che anche se la notizia fosse stata vera, essa non la doveva riportare, in quanto del paese e non era una cosa bella far capire fuori che, la scuola del paese metteva in condizioni i ragazzi di andarsi a suicidare o altro. Canciarno, a questo punto prova grande odio per Baby, ma non facendo capire, nulla, ribatte ricordando al prof che anch’egli è del paese e pure promuove o boccia a secondo il rendimento dello studente. La risposta è che le promozioni o bocciature rimangono nell’istituto e non fanno il giro di tutta la provincia. Canciarno riferisce che se l’indomani la notizia sarà vera, con amarezza, ma essa la riporterà e informa il prof che scriverà la smentita dell’articolo della data odierna non perché ha paura di, una o più, denunce, ma perché dal momento che in tutto l’istituto scolastico vi è una sola ragazza che è stata silurata, non ci si può permettere di far credere al paese che ha fatto ciò che non ha fatto. A questo punto, il docente, con molto garbo chiede se può avere copia dell’articolo originale e con altrettanta gentilezza Canciarno, risponde che le farà avere sia copia di quello già pubblicato, sia copia di quello da scrivere, si passa ai saluti e ci si divide.  
Ore 23.30 Canciarno sta andando verso casa sua e viene chiamata dalla ragazza che veramente è scappata. Tale ragazza precisa di frequentare scuole più grandi e non quelle riportate dal giornale, poi afferma di essere scappata perché provava vergogna nei confronti dei suoi genitori e che sarebbe voluta sprofondare sotto terra. Canciarno vorrebbe tanto chiederle altre cose ma visto il suo stato d’animo non né ha il coraggio, le due si salutano e vanno via.
Ore 23.45 Ester rientra a casa e pochi minuti dopo inizia a scrivere l’articolo di smentita, precisando la scuola che la ragazza, scappata e ritrovata, frequenta e nel frattempo è trascorsa qualche ora.

                                                    La giornata di sabato.   
Ore 7.15 L’articolo di smentita è faxato al giornale.
Ore 7.30 I due articoli originali sono consegnati al prof, che per curiosità chiede chi è la ragazza scappata via, la corrispondente giornalistica informa il docente che anche lei muore dalla curiosità di chiedere l’alunna che egli ha bocciato, nello studio, quanto valeva da zero a cinque, poiché per essere promossi, ci vuole minimo sei. Intanto se non chiede, è solo per correttezza e invita l’insegnante a fare altrettanto, tale insegnante accetta.

                                             La giornata di domenica.

Il giornale pubblica la smentita, precisando che la ragazza scappata, e ritrovata, frequenta altro istituto e non quello riportato il venerdì.
Ore 10.00 (circa) La corrispondente si reca a casa Solitaria e qui Giuseppe chiede spiegazioni in merito all’articolo del venerdì, Canciarno le dà e informa che il giornale odierno riporta la smentita e precisa le cose. L’assessore Solitaria, informa Canciarno che il venerdì il suo collega Argine l’aveva accusata di aver fatto scrivere l’articolo in quanto sua nipote, avente lo stesso nome e cognome era stata bocciata, e l’assessore Solitaria nel momento della sua accusa da parte di Argine non sapeva che la nipote era stata bocciata. Infatti, l’adolescente Solitaria è nipote all’assessora² poiché figlia della sorella e, neanche a farlo apposta, le due sorelle hanno sposato i consorti con lo stesso loro cognome.
La corrispondente informa dei battibecchi avuti con l’assessore Argine e col professor Baby. L’assessore Solitaria informa che a bocciare la nipote era stato proprio Baby e che aveva commesso un po’ abuso di potere. Il consorte dell’assessore Solitaria informa che leggendo il giornale di venerdì qualcuno ha chiesto ai familiari della ragazza, respinta, se era vero che voleva lanciarsi dal tetto della casa. Ma i familiari hanno risposto che assolutamente non era vero. Canciarno risponde che è centomila volte meglio essere bocciati che una volta sola lanciarsi dal tetto o altro. 
Ore 13.30. In casa Canciarno incomincia il pranzo e la sorella di Ester, Giovanna, chiede alla consanguinea, che diavolo avrebbe scritto due giorni prima e poi la smentita odierna, invitando la sorella ad informarsi prima di scrivere. Ester vorrebbe spiegare il tutto, ma la madre non comprende e non gli dà il tempo e interroga la figlia chiedendogli: ma ora ti metti a scrivere sul giornale anche i bocciati della scuola? Giovanna informa la famiglia che l’altro giorno leggendo il giornale dalle iniziali v.c. si recò all’istituto scolastico, ove già vi erano una trentina di persone a curiosare gli scrutini e altri giunsero dopo e dai giudizi finali esposti risultava una sola bocciata per tutto l’istituto. A questo punto Ester si sente male dentro, poiché si accorge che, col proprio articolo del venerdì, invece di lanciare un messaggio ha solo svergognato pubblicamente un adolescente. La madre a questo punto chiede alla figlia: ti metti a scrivere i bocciati sui giornali e ora se la ragazza respinta viene vicino e ti dice: Ester ma io dopo essere stata cozzata devo dar conto anche a te e al giornale? E poi ti rompe la testa?
Ester a quel punto con le labbra non risponde, ma con la mente e col cuore risponde: fa benissimo, perché per lei e per la sua famiglia l’ho merito.
Poi Giovanna, svela che la ragazza bocciata appartiene ai Solitaria, si cerca di capirne chi è il padre ma non ci si riesce ed Ester non lo dice. Ester a questo punto prova a spiegare che il fatto è accaduto in un altro istituto e per malinteso è stato associato all’istituto mare. Madre Canciarno afferma che la figlia quell’articolo non lo doveva scrivere proprio. Ester tace ma in cuor suo acconsente. Poi l’argomento è chiuso.

             Ester sta male internamente e non invia articoli al giornale.

I giorni incominciano a trascorrere ed Ester sta sempre più male e il suo unico pensiero è di aver spudorato pubblicamente una ragazza. Intanto Ester, come tutti coloro che aprono il discorso, si chiede: in una sola classe può darsi che a volte vi sia un solo alunno che non rende e allora che a settembre sia chiamato ripetente, ma in un istituto intero l’alunno da respingere è sempre uno solo? Nel frattempo sono trascorsi una ventina di giorni e il cellulare di Canciarno squilla, è la redazione di: Casertanamente Casertanando, il direttore a telefono chiede delucidazioni del perché gli articoli non giungono più in redazione. Canciarno prende appuntamento telefonicamente, col direttore del giornale per l’indomani ove spiegherà il tutto. All’indomani, in redazione, Canciarno spiegherà tutto, omettendo che in quell’istituto vi è una sola bocciata. Il responsabile della testata s’impegna che queste cose, di aggiungere frasi agli articoli, non accadono più.

         Ester incontra Maria junior e avrebbe voglia di dirle il suo pensiero.

Dopo un paio di giorni dall’andata in redazione, Ester incontra Maria junior e vorrebbe dirle il suo pensiero in merito al fatto che in tutto l’istituto, la stessa Maria è stata l’unica bocciata, con la voglia di svelarle che se lei sarebbe al posto suo, di Maria,  al ritorno a scuola, che avverrà a settembre, spaccherebbe il tutto all’interno dell’istituto.  Ester, però, non rivela mai una cosa del genere a Maria perché sa che se Maria lo farebbe a quali conseguenze andrebbe incontro. L’unica cosa che si limita a dirle: ma come in tutto l’istituto hanno bocciato solo te? Maria chiede a Ester come facesse a sapere ciò, ma la cronista risponde alla ragazza che essa ha la faccia di una che non studia.

                                        Dieci anni dopo la bocciatura di Maria.

Dalla disapprovazione scolastica di Maria sono passati dieci anni e nel frattempo Canciarno si è sempre chiesta se quel giugno Maria Solitaria era veramente l’unica da bocciare, in tutto l’istituto oppure no, intanto oltre alla domanda che Ester si è sempre posta, vi è anche l’afflizione per aver spudorato un ‘adolescente, che mai si è riuscita a perdonarsi.  Un bel giorno però! Ester e Maria stringono l’amicizia ed Ester racconta tutto alla junior, Maria spiega che quell’anno scolastico lei non doveva essere l’unica della classe ad essere rifiutata dalla promozione, ma nella classe ve ne dovevano essere altre quattro di bocciature.  Poco tempo dopo, Ester conosce Gina, una compagna di scuola di Maria, dei tempi della disavventura di Maria. Un giorno le due si trovavano separati da Maria, e Gina spiega che quell’anno scolastico nella classe che essa e Maria, frequentavano, i cozzati ne dovevano essere in sette.

                                                             Riflessioni

Ester ha avuto le risposte alla sua domanda: Maria era l’unica della classe o dell’istituto che doveva ripetere l’anno scolastico?  La risposta è no.  Maria aveva un rendimento scolastico che non rendeva e fu giusto che i prof, fecero il proprio severo dovere. Quel dovere che il professor Baby ha tanto decantato, ma come mai questo dovere non si è fatto con altri come Maria? In una società ove vi sono studenti che, nel loro rendimento scolastico, non rendono, è giusto che quest’ultimi siano bocciati, ma in una società che chiamiamo civile, ove le scuole insegnano che chiunque non rende, scolasticamente, dev’essere respinto e allora tale dev’essere il dovere dei prof. Che impressione si è data a Maria della scuola che ha frequentato? Cosa si è fatto capire ad un adolescente? Forse quello che chiunque silurato al posto di tutti avrebbe capito e cioè che i suoi professori sono corrotti? O che forse nella scuola si promuove e si boccia secondo le simpatie e antipatie? O magari che gli scrutini si emettono per motivi politici? Questo corpo docenti ha spiegato a Maria del perché tale cosa si è voluta compiere solo con lei e non con tutti, quelli come lei? Risposte a tutte queste domande non ve ne sono, quindi chiunque può detrarre le sue conclusioni, ma una cosa è certa che alunni come Maria devono essere bocciati, ma dev’essere bocciata anche una scuola che non compie il proprio dovere verso tutti coloro che non rendono scolasticamente. Domani sarà un giorno nuovo e chiunque si augura che scuole come quelle che ha frequentato Maria, siano cancellate dall’universo ma docenti che non fanno il proprio dovere verso tutti si ricordino che, all’infuori di insegnare cose sbagliate, un giorno dovranno rendere conto a Dio e forse in quel caso, i bocciati saranno loro.          



   
  Note: ° giudizio finale esposto in rosso. Ai tempi dell’autore del racconto all’esposizione degli scrutini i nominativi segnati in rosso erano i bocciati.
Teacher . Vocabolo in inglese che tradotto in italiano significa insegnante.                                                  
¹ Incontro di Teano. L’autore, seppur in tempi moderni, si riferisce all’incontro storico avvenuto a Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele.
² Assessora. L’autore usa questo termine per far capire che si tratta dell’assessore Solitaria, che è una donna.   
    







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