di Daniele Palazzo
FRIGNANO-Anche quest’anno, in linea e in continuità con la più genuina e schietta tradizione contadina dello splendido e laborioso centro dell’Agro Aversano, è tornata, con tutta la magia e il fascino che, da secoli immemori, si porta, gelosamente, dietro, la “Festa del Raccolto”, meglio conosciuta come “Il Capodanno del Mugnaio”. Interamente organizzata dai curatori dell’Azienda “Mulino Caputo”, la festa in oggetto diventata un appuntamento fisso dell’estate frignanese, una sorta di manifestazione d’elite che, grazie alla buona pubblicizzazione che ne vien e fatta sul territorio, viene seguita ed attesa, con interesse crescente, anche da persone di buon cuore, o,tre che interessate, di più paesi viciniori. “Quella di quest’oggi, evinciamo da un circostanziato, quanto accurato, documento, fatto circolare sul territorio, a cura del soggetto proponente, è stata “una giornata i mesta molto intensa, nella quale l’Ad dell’Azienda stessa, Antimo Caputo, ha avuto modo di firmare il contratto di filiera per il prossimo anno. Immediatamente dopo il l’atto, sono iniziate le operazioni di mietitura, dando il la alla grande festa celebrativa. Ad essa ha funto da splendido ed immancabile corollario l'accensione di due forni e la conseguente preparazione di pizze ed altre squisitezze della migliore tradizione gastronomica zonale. A maggior soddisfazione ed orgoglio di quanti hanno reso possibile l’originalissima kermesse locale la presenza di alcuni dei più bravi chef e maestri campani di “pizza e dintorni. Tra questi, gli arcinoti Davide Civitiello, Pasqualino Rossi, Carlo Sammarco, Gino Sorbillo e Salvatore Lioniello. Di anno in anno, seguita il comunicato che abbiamo sotto mano, i festeggiamenti per il "Capodanno del Mugnaio" stanno prendendo sempre più vigore ed intensità. Infatti, oltre all’estensione, continua e beneaugurante, dei cosiddetti “Campi Caputo”, la Festa stessa, con il passare degli anni, di fa sempre più ricca e coinvolgente. Come per lo scorso anno(da qui, in fondo, attingeremo al citato documento), la gestione del “Campo Caputo” in Campania, è animata da una condivisione di valori e visioni con la Green Farm di Michele Mennino, azienda campana specializzata nell’assistenza agli agricoltori, e riguarda l’intera filiera: dalla semina fino al raccolto e lo stoccaggio dei grani campani e locali. Il meccanismo si basa sulla selezione dei semi e dei grani direttamente sul campo, e prosegue, con monitoraggio costante, fino alla realizzazione del prodotto finale. Un’azione di coordinamento dell’importante progetto che gode del supporto tecnico dell’agronomo Gianluca Iovine, con l’utilizzo di grani delle migliori varietà che, unite al territorio, consentono di ottenere un frumento di panificabilità superiore, con delle specifiche caratteristiche di forza, estensibilità, tenuta e sapore. L’iter prevede il raggiungimento, per l’annata 2018\19, di 3000 ettari di coltivazioni dedicate alle colture di grano tenero "grano nostrum". “Quello della tracciabilità è un tema molto attuale” ha dichiarato l'Ad dell'opificio, Antimo Caputo “ma, per noi, è un percorso consolidato che ha portato, in questi anni, il Mulino Caputo, prima azienda al Sud, a sottoscrivere un contratto di filiera: dal grano fino alla realizzazione dell’intero processo di trasformazione”. Lo stesso progetto è già collaudato, grazie a una storica collaborazione, con il più grande Consorzio Agrario del Sud, quello di Latina, specializzato nel comparto del tenero, con il quale Mulino Caputo ha firmato un contratto di filiera che parte dalla selezione della varietà da coltivare, in funzione delle peculiarità climatiche e del suolo e, soprattutto, dei prodotti che gli artigiani del gusto devono realizzare, consentendo all’azienda di “seguire” il percorso del grano dai campi fino al sacco di farina. “Una delle nostre priorità è il rispetto della tradizione nella quale si inseriscono le continue innovazioni che applichiamo per garantire al consumatore prodotti di altissima qualità” ha sottolineato Antimo Caputo “grazie all’antica esperienza e attraverso il Campo Caputo, riusciamo ad avere un’ antenna sul raccolto durante tutto l’anno, fino alla mietitura.” In questo modo Mulino Caputo riesce ad assicurare ai consumatori e agli artigiani la genuinità del grano utilizzato e l'eccelsa qualità dei prodotti impiegati attraverso una filiera controllata. Del resto, ricerca delle materie prime di qualità e tutela delle tecniche di lavorazione tradizionali sono le linee guida di questa azienda, giunta alla terza generazione di mugnai.” Fin quì, il Comunicato atto circolare dai lungimiranti organizzatori dell’edizione 2017 del “Capodanno del Mugnaio”, che, fino a prova contraria, è e si presenta come uno dei momenti più importanti del suo genere, a livello addirittura nazionale.
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