di
Daniele Palazzo
Una notizia che, sicuramente,
farà molto piacere al grande esercito di
animalisti ed amanti della natura e
dell’integrità ambientale che, anche e, soprattutto, sul nostro territorio
nazionale, operano e si moltiplicano. E’ quella dello spettacolare salvataggio,
ad opera dei volontari dell’Associazione Italiana “Salviamo gli Orsi della
Luna”(hanno agito in splendida sinergia di coordinamento con l’ Ente “Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e
Molise”), di tre orsi bruni albanesi, prigionieri in brutte ed anguste gabbie
di ferro e cemento, posizionate all’ingresso di due ristoranti di Valona e
Durazzo. Completate le operazioni di salvataggio vere e proprie, i tre ursidi,
tra cui una femmina di sette anni e due maschi di cinque(nell’ordine, sono
stati ribattezzati Sonia, Piero e Leo), sono stati affidati alle amorevoli cure
degli addetti dell’Oasi Faunistica dell’Orso Bruno’, di Campoli Appennino, in
provincia di Frosinone. Da un comunicato, inoltratoci personalmente,
estrapoliamo quanto sgue: “Si stima che in Albania, più di 80 Orsi bruni
vengano detenuti e sfruttati come attrazione turistica. Tali animali, vengono
catturati a pochi mesi di vita, spesso con l’ uccisione della mamma, subendo
immancabilmente privazioni e sofferenze inaudite.” E, ancora, “É la prima volta
che orsi albanesi trovano accoglienza in Italia e questo é stato possibile
grazie anche al grande impegno delle Autorità di entrambi i Paesi e del
Servizio CITES di Roma, Comando Unità
Tutela Forestale-Carabinieri.”Nell’operazione
stessa, hanno avuto un ruolo molto importante, oltre all’autotrasportatore
Leonardo Boccanera, che ha messo a disposizione i suoi mezzi e la sua
professionalità per il trasporto, fino a destinazione della magnifica terna di
orsi, che il Dottore Veterinario Piero Larichiuta, con il quale, una task force
molto motivata di tecnici ed operatori del Parco(tra questi, sono da menzionare, senz’altro, la Dottoressa
Veterinaria, Vincenza Di Pirro, e il Signor Urbano Criola, che sono stati
ottimamente coordinati dal Veterinario dell' Ente. Dottor Leonardo Gentile). Il
tutto grazie anche al Presidente del Parco, Dottor Antonio Carrara, per aver accolto gli Orsi, “a conferma di
come il Parco fornisca le proprie elevate competenze tecniche dove e quando gli
orsi ne hanno bisogno” ha dichiarato il Direttore della stessa struttura recettiva,
Dottor Dario Febbo. Fortunatamente, tutto è finito bene. Sonia(aveva un anello
di ferro conficcato nel naso per essere portata al ‘guinzaglio’ e mostrata al
pubblico), Piero e Leo, adesso, stanno bene. Trascorreranno i prossimi mesi
negli appositi recinti di accoglienza per essere poi liberati all’ interno dei
14 ettari di verde dell’area faunistica, il che, aggiungiamo noi, è proprio una
novità bellissima e sicuramente degna di nota.
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