di Daniele Palazzo
CALVI RISORTA-Grande successo per la recentissima visita guidata al Castello di Calvi Risorta, che organizzato e condotto dalla “Rete ArcheoCales”, ha visto e salutato la partecipazione di una folla davvero strabocchevole di studiosi ed interessati, oltre che di semplici curiosi e turisti. Perfettamente centrato, dunque, l’obiettivo della “Rete” proponente che, da sempre impegnata “affinché il patrimonio di Cales venga meglio conosciuto e valorizzato”, anche in occasione della specifica manifestazione, ha fatto si che ai tanti cultori e curiosi(non solo dell’ambito territoriale di riferimento) fosse offerta l’opportunità “di muoversi ed immergersi, da protagonisti, nella meravigliosa storia della Cales che fu. Anche attraverso la conoscenza dei monumenti e delle testimonianze che i loro e nostri antenati ci hanno lascato. Ma, non finisce quì. Un altro dei lodevoli progetti perseguiti dalla “Rete ArchoCales” è quello che “mira a tenere sempre desta l’attenzione delle Istituzioni interessate nei confronti di un patrimonio storico-archeologico-naturalistico da tutelare e rendere fruibile a qualsiasi costo e di farne, finalmente “un parco archeologico attrezzato”, con tutti gli annessi e i connessi. Poiché molti richiedenti, per ragioni di mera logistica, non hanno potuto partecipare all’evento, gli organizzatori dello stesso, nello scusarsi con loro(lo hanno fatto tramite un apposito Comunicato-Stampa), assicurano anche che, fin dalla prossime aperture, il Castello medesimo sarà a loro disposizione. Uno dei passaggi più importanti e significativi del documento a cui abbiamo appena fatto cenno è il seguente: “Il rapporto sinergico tra l’Ente Comune, la Soprintendenza, la Rete ArcheoCales, il Gruppo dei Volontari Caleni, la Protezione Civile ha permesso questa apertura straordinaria, durante la quale noi della Rete abbiamo voluto animare il percorso con figuranti e castellane nonché con un banchetto dimostrativo dei cibi dell’epoca. Gli ambienti interni, purtroppo, ancora non sono utilizzabili, noi vogliamo che essi possano accogliere, finalmente, un Museo in un futuro non lontano e, nell’immediato, il Museo virtuale che stiamo allestendo.” Insomma, quelli della “Rete” hanno le idee chiare e, di conseguenza, si muovono. La speranza, adesso, e che le Istituzioni preposte li seguano, come si suol dire, “a ruota”.
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