di
Daniele Palazzo
PIGNATARO MAGGIORE-Che il seme
della solidarietà e della condivisione abbiano prodotto sempre buoni frutti in
tutto l’Agro Caleno-Capuano e, in particolare, a Pignataro Maggiore, è, da
sempre, un dato di fatto incontrovertibile. Va sottolineato, però, che, da
qualche tempo a questa parte, i vari soggetti sociali operanti sul territorio
pignatarese sembrano intenzionati a prendersi il primato per quello che
concerne la gioia di fare beneficenza concreta e la consapevolezza di vivere
per dare una mano agli svantaggiati e ai deboli di questo mondo. Depongono in
tal senso anche la scia di manifestazioni, a scopo solidale, che le varie organizzazioni
di Volontariato locale hanno posto in essere, anche nel recente passato. Tra
queste, ricordiamo le due più recenti, che, guarda caso, sono state entrambe
organizzate e condotte da Volontari impegnati sul fronte sanitario. Parliamo,
ovviamente, della recentissima raccolta di sangue targata A.V.I.S., attraverso
la quale, si è raccolto una discreta quantità di prezioso liquido ematico,
peraltro, subito messo a diposizione della Banca del Sangue, facendo pure opera
di senilizzazione sull’opinione pubblica circa il grave problema della continua
penuria di sangue sull’intero territorio nazionale, e dell’iniziativa, che, ha
visto i ragazzi della Confraternita di San Giuseppe impegnati nella ormai
tradizionale distribuzione delle azalee, il cui ricavato sarà devoluto,
attraverso l’A.I.R.C., a favore della ricerca contro il cancro. Grazie agli
stand allestiti in Piazza Umberto I°, davanti alla Chiesa dell’Addolorata e in
località Partignano, i Volontari impegnati possono ben dire che, anche
quest’anno, loro e la città di Pignataro hanno dato più di una mano alla
ricerca contro il cosiddetto “Male del Secolo”. Alla luce di quanto esposto e
fatto vedere finora, quindi, non si ha tema di sbagliare se si afferma che la
solidarietà, la condivisione e l’attenzione ai più deboli sono di casa a
Pignataro Maggiore. “Senza falsa modestia, afferma Antonio, uno dei Volontari
impegnati, siamo sanamente orgogliosi di noi stessi e della nostra città.” E
noi aggiungiamo che siamo sicuri che non è finita qui e che, nell’immediato
futuro, sentiremo ancora parlare di Antonio e della sua splendida città.
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