giovedì 4 maggio 2017

MUORE, A 146 ANNI, ‘SODIMEJIO’, L’UOMO, PIU’ LONGEVO DEL MONDO. LA SUA DIPARTIRA SEGUE, DI POCHI GIORNI QUELLA DLLA DETENTRICE DELLO STESSO RECORD, AL FEMMINILE, EMMA MARANO, DI VERBANIA, SUL LAGO MAGGIORE



di Daniele Palazzo


Anche se, da sempre, la vita e l’esperienza quotidiana ci insegnano che i record, anche quelli da Giunness o che paiono durare più a lungo di altri, stanno lì per essere infranti dal Superman di turno, ci viene, comunque, da gridare all’imbattibile, di fronte alla sensazionale e, per certi versi incredibile notizia, arrivata, in queste ore, dall’Indonesia e, più di preciso, dall’isola di Java. Parliamo del record di longevità stabilito da Sodimedjo, da tutti conosciuto cono l’affettuoso nomignolo di “Nonno Ghoto”, che è morto, qualche ora fa, a ben 146 anni dalla nascita, che, pare, essere avvenuta nel “lontanissimo” dicembre del 1870. Il “pare” è giustificato dal fatto che, in base ad accertamenti di marca Bbc, è stato solo nel 1900 che le autorità indonesiane, compenti pure per l’isola di Java, avevano cominciato a registrare atti di nascita e d’anagrafe solo nel 1900. Va detto, comunque, che, i documenti ritrovati tra le “carte” personali di Sodimejo(anche queste informative sono di provenienza Bbc) sono da ritenersi attendibili circa la lunghissima vita del recordman indonesiano, che, pensate un po’, si snoda lungo la bellezza di tre secoli. D’accordo, ma quale è il segreto per vivere così a lungo? A parte che, da come si stanno mettendo le cose nel mondo, cosiddetto, moderno, non  sappiamo se, alla fin fine, conviene o no “campare” così tanto, a questa domanda potrebbe rispondere solo l’interessato, ma, come si sa, non lo può fare, almeno in via diretta. Chi lo conosceva bene afferma che “Sodimejo” è stato un sempre “accanito fumatore” e, soprattutto, che “è sopravvissuto a  quattro mogli, a dieci nipoti e a tutti i suoi figli.” Quella che concerne il fumatore più longevo del mondo segue, di pochi giorni, un’altra notizia simile, quella della dipartita una “collega” del  “vegliardo” più famoso del globo terracqueo, vale a dire l’italianissima “nonna” Emma Marano, di Verbania, sul Lago Maggiore. Chissà quali e quanti segreti e quale inimmaginabile patrimonio di conoscenze e ricchezza spirituale ed umana si sono portati nelle tombe questi due personaggi, il cui passaggio nei solchi e nella storia di questo mondo sono stati più che esemplari e ben degni di essere presi ad esempio di tutti e da ciascuno. 

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