di Pasquale Leggiero.
Come avevamo annunciato la protezione civile di Cancello Arnone, dell’associazione nazionale vigili del fuoco in congedo, presieduta da Giovanni Di Gennaro, si è recata a Roma per effettuare servizio per la beatificazione di Giovanni Paolo II. La delegazione cancellese ha dato il proprio contributo con il presidente in testa e i volontari Giuseppe Chierchia e Grazia Graziano. Ci siamo fatti raccontare da Di Gennaro l’esperienza da loro vissuta, egli si è espresso dicendo: oltre a tante associazioni di protezione civile, vi erano: forze dell’ordine, vigili del fuoco, croce rossa e corpo forestale dello stato.
Qual è stato il vostro compito: dare una mano per gli afflussi, le forze dell’ordine facevano confluire i fedeli in piazza San Pietro e noi li facevamo sistemare nei vari settori. Ma abbiamo distribuito anche delle bottigline d’acqua. Fino a che ora si è affluiti in piazza San Pietro? Piazza San Pietro è stata chiusa a tratti, cioè si è aperta e chiusa ai fedeli in più riprese e comunque l’ultimo afflusso si è avuto intorno alle ore otto. Terminata, la messa è finito anche il vostro compito? No perché dopo abbiamo dato una mano alle forze dell’ordine e nostri colleghi a far affluire piano le persone in metropolitana, perché altrimenti le metrò erano affollatissime e la gente si spingeva l’un l’altro, oltre al cordone fatto in strada per indirizzare i fedeli verso le loro mete e, insieme alle forze dell’ordine evitare attentati. Da questo servizio avete appreso qualcosa di nuovo o è stato come tanti altri? In tutti i servizi che effettuiamo c’è sempre una nuova esperienza. In questo abbiamo conosciuto altri nostri colleghi, ma l’esperienza più bella è stata quella di vedere tanti popoli raccolti per un unico motivo e tutti d’accordo. Per andare tutti d’accordo ci vorrebbe una beatificazione il giorno. Quindi questo servizio è stato molto impegnativo? Impegnativo ma bellissimo. Verso che ora siete rientrati a Cancello Arnone? Intorno alle ore 21.00, ma la gente a Roma vi era ancora ed essendo la situazione più sotto controllo i volontari che venivano, da un po’ più lontano hanno fatto rientro. Come possiamo notare quelle dei nostri volontari, ma di tutti è stata una bella esperienza, non possiamo fare altro che augurare lunga vita al volontariato.
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