Ancora una volta sono costretto a occupare spazio a causa del signor Veritas. Questa volta mi ha additato a Dragon Ball. Ritengo che proprio il Veritas di cui parliamo, quello stesso che oggi mi espone come il dragon ball di cui scrive, è il meno indicato per dire chi sia questo o chi sia quello, in quanto è prima egli che dovrebbe dichiararsi. Signori miei quanto ho letto di essere dragon ball da una parte ho sorriso e dall’altra volevo esporre denuncia contro ignoti, ma reprimo che le querele appartengono ai deboli e quindi ho lasciato scorrere. Veritas afferma che quando lo additato, nei miei articoli, a costui o a colui non gli recavo offesa, e ancora oggi se non mi fa andare sulle furie non lo offendo, ma quando parlo di mie furie, non è per aver sentito la verità, ma le mie irritazioni sono per le menzogne, difetto del sottoscritto non poter digerire i menzogneri. Il sottoscritto non ha mai menzionato che Veritas sia pingo pallino, tizio e Caio oppure Caio e zio borio, siamo in democrazia e Veritas come dragon ball è liberissimo di pensare chi vuole, ma visto che Veritas è del posto sa dove lavoro, dove abito e i miei orari di spostamento, non poteva venire da vicino e dirmi ciò che pensava di me? ATTENZIONE con questo non voglio assolutamente dire che doveva pronunciare la divina frase: io sono Veritas, ma semplicemente ciò che di me pensava. Comunque che mi si creda oppure no, io non sono dragon ball e non importa se i comuni mortali mi credano oppure no ma ciò che conta è che Dio conosce la verità. Quella verità che io ho detto sempre apertamente, a viso scoperto, di una cosa, però, sono conscio e cioè che a volte la verità non è mai una sola o non è completa oppure non è quella che appare. Per questo la colpa è mia e se i membri di un comitato scrivono che le raccolte sono di un futuro e non del passato la colpa non è di nessuno, compreso del Veritas che mi formula i capi d’accusa. Una volta Veritas ebbe a dirmi che dovevo rispettare le sue idee di voler rimanere nell’anonimato, il sottoscritto dopo aver riflettuto, non ha mai più stuzzicato l’amico Veritas sulla sua identità, tranne se non viene qualcuno che vuole fare una dichiarazione aperta circa l’identità della pregiata firma Veritas o altra. Come detto prima: l’amico Veritas, perché non esistono nemici o avversari, quelli sono per le guerre o la politica, qui esistono solo amici. Tutti però, dobbiamo comprendere che chi sceglie una vita pubblica, deve accettare anche qualsiasi tipo di critica. Questo Pasquale Leggiero tra i suoi milioni di difetti ne ha uno che è quello di esporsi quanto scrive e non firmarsi con nomi d’arte e anche se rispetta le leggi in materia che permettono i pseudonimi, ma non le condivide e quindi se avesse la possibilità, cambierebbe tali leggi, RIFLESSIONE: voler variare le leggi in materia di nomi fittizi, non significa assolutamente volerli abolire. Da questo scritto esorto chiunque, usi nome immaginario, a usare il proprio perché la verità, il pensiero, la parola, l’opera, la dimenticanza sono tutte belle e tutte stupende se fatte alla luce del sole. Spero tanto di non perdere più tempo a dare risposte che non portano nulla alla società.
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