di
Daniele Palazzo
CATANIA-In esposizione, a
Catania, una vasta selezione di opere del grande pittore olandese Maurits
Cornelis Escher (1898- 1972). Si tratta di cinquanta tele, autentici capolavori
di arte e creatività, che fanno parte della medesima mostra. Inserita nell’ambito del programma “Valore e Cultura” ,
curata dai critici ed esperti d’arti visive, Marco Bussagli e Federico Giudice,
ripercorre le fasi più importanti e significative del maestro fiammingo del
pennello. L’importante esposizione, inaugurata il 19 marzo scorso, presso il
Palazzo della Cultura della splendida cittadina ai piedi dell’Etna, dove è
tutt’ora ospitata, chiuderà i battenti il 17 settembre prossimo. Ben otto le
sezioni(racchiudono, in maniera più che significativa, tutte le fasi temporali
della produzione di un artista molto amato ed apprezzato in tutto il mondo) che
caratterizzano e rendono unica ed irripetibile il grande appuntamento, di
cultura e creatività, materializzatosi, come d’incanto, nel Palazzo catanese
della Cultura. La mano d’oro della “tavolozza” proveniente dalla cosiddetta
“Terra dei Tulipani” è molto conosciuta e considerata anche in Italia e,
segnatamente, in Sicilia, dove, stabilendosi in Catania, Escher riabbracciò,
per l’ultima volta la terra dei luoghi che lo avevano fortemente ammaliato,
ispirando molta parte della
sua produzione grafica e
litografica. Sono databili proprio al periodo catanese alcuni dei meglio dei
“pezzi” più belli ed apprezzati del lavoro di Escher, che, oggi, come è giusto
che sia, è considerato tra i massimi esponenti dell’arte moderna. Tra i suoi
lavori più intensi, vibranti e decisi della maestria escheriana, ricordiamo
alcune delle litografie più
famose e riuscite, quali “La colata di lava del monte Etna”(1928), ”Autoritratto”(1929),
“Tempio di Segesta”(1932), “Mano con Sfera Riflettente(1935), “Giorno e Notte”(1938),“Mani
che disegnano”(1948), “Pozzanghera”(1952), "Mano con sfera
riflettente" (1935), "Vincolo d'unione" (1956), e
“Relatività”(1953) e, scusaci
tanto se, per ragioni puramente tecniche, il nostro elenco è così scarno. Come
indicato anche in un documento, opportunamente diffuso a cura del Comitato
organizzatore di quello che non pochi esperti del settore amano indicare come
l’evento artistico-culturale dell’anno, la mostra escheriana è stata e sarà
visitabile, fino alla chiusura, dal lunedì al venerdì, tra le ore 10.00 e le
ore 17.00, il sabato dalle ore 10.00 e le ore 24.00, la domenica dalle ore
10.00 alle ore 20.00. Con la bella parentesi che, l’11 aprile scorso, il
medesimo allestimento d’arte e cultura è stato reso fruibile gratuitamente,
anche se solo per una giornata, per tutti gli interessati. Tra le opere più
“gettonate” dell’intera esposizione, anche quelle imperniate sul tema del
limite del cerchio, dove un motivo ripetitivo si espande nell'infinitamente
piccolo, e su quello del moto perpetuo, dove un trucco percettivo permette il
disegno di una cascata che aziona un mulino e la stessa acqua torna ad
alimentare la cascata, nonché quelli delle tassellature degli spazi bi e
tridimensionali, impieganti "tessere" ripetute con tutte le possibili
variazioni, e dei Dischi di Poincaré, il cui fascino artistico esercita ancora
una forte presa sui tanti appassionati del campo espressivo che ha reso grande
e famoso l’artista olandese di cui ci interessiamo. Dunque, anche con la mostra
su Escher, anche in considerazione del clamore e della vasta eco di risonanza
suscitata dall’importante evento espositivo, può assurgere a polo di cultura e
ricerca del bello dell’arte, non solo pittorica, a livello planetario.
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