di
Daniele Palazzo
CAIAZZO-Grande successo di
visitatori e appassionati di storia locale, in occasione della mostra delle antiche pergamene
caiatine, per un totale di circa 1400 pezzi(prima di tornare nella loro sede
originaria, tale incommensurabile patrimonio storico-culturale era stato
custodito, per circa mezzo secolo, in un “freddo” deposito dell’Archivio di Stato,
di Napoli)che, allestita nella Chiesa Cattedrale di Maria SS Assunta in Cielo, in
Caiazzo, appunto, era stata preceduta il 25 marzo scorso, da un importante e
partecipato convegno d’apertura(“Hoc instrumentum scripsi ego”: il notariato
caiatino nelle pergamene dell’archivio dell’Antica Diocesi di Caiazzo”, questa
l’intestazione dell’evento. Che è stato curato, in ogni particolare, dalla
Direzione dell’Archivio e dalla Biblioteca diocesani), al quale, con il Vescovo
diocesano Mons. Valentino Di Cerbo, hanno preso parte all’importante serata di
studio ed approfondimento culturale, con relazioni, molto apprezzate, condivise
e plaudite al folto uditorio presente, il Sindaco civico, Tommaso Squeglia, gli
studiosi Luigi Arrico, Direttore dell’Archivio Storico della Diocesi di Alife-Caiazzo,
e Laura Esposito, attenta e scrupolosa conoscitrice delle pergamene stesse,
nonché apprezzata docente dell’Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa”,
di Napoli, l’archivista diocesana Claudia Curcio e gli “ospiti d’onore” della
manifestazione, Monsignor Sergio Pagano, Prefetto dell’Archivio Segreto
Vaticano e Paolo Franzese, Sovrintendente archivistico e librario della
Campania e Direttore dell’Archivio di Stato di Napoli. Col presule alifano, a
cui, come era giusto che fosse, è stato affidato il non facile compito di
tirare le conclusioni momento celebrativo definire esaltante e culturalmente
pregno sarebbe, oltre che riduttivo, anche e sicuramente non rispondente alla
sua reale dimensione, tutti hanno sottolineato l’importanza e la valenza di un
evento che, per le più che positive ricadute, in chiave anche turistica,
sull’intero territorio dell’Alto Casertano, è e rappresenta uno degli venti
cult della zona di riferimento e non solo. Per ragioni di spazio, ma anche di
alta opportunità, solo trenta le pergamene in esposizione, che i caiatini e le
centinaia di studiosi e turisti arrivati a diversi ambiti di tutta la regione
Campania e da più centri di Molise e Lazio, hanno potuto ammirare fino al 2
aprile scorso, giorno di chiusura della grande trovata storico-culturale. Tra i
documenti più importanti e “gettonati” in mostra, le preziosissime pergamene
contenti “Il signum di Rainulfo”, conte di Alife (sec. XII)
Alife-Caiazzo(si tratta in verità
documenti di lascito con cui Rainulfo, conte di Alife, nel 1117 e nel 1129 donò
alcuni suoi possedimenti all’allora Vescovo di Caiazzo, Orso, e ad alcuni
proprietari terrieri.
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