di Pasquale Leggiero.
Cancello Arnone. Quando ormai la
campagna elettorale è alle nostre spalle, a Cancello Arnone ancora si parla di
politica, questa volta si racconta, addirittura, di punizioni per essa. Non sappiamo
quanto c'è di vero in questa storia di
punizioni , ma quello che si sente in giro è che qualche dipendente sia stato
punito per non aver votato giusto. Queste punizioni, secondo voci di corridoio,
consisterebbero in licenziamenti o in “spalle al muro”. E pure eravamo convinti
che queste cose non si facessero dai tempi del duce, giacché: tanto si parla di
libertà di pensieri, di parole nei limiti consentiti ma soprattutto di opinioni
e di colore politico. Certo non sappiamo nemmeno se ciò è realmente accaduto
oppure no, ma ammettiamo che ciò sia vero e allora ci domandiamo: a cosa sono
serviti i sacrifici di coloro che si sono immolati per un Italia o per un mondo migliore? Quelli di
Cancello Arnone non hanno combattuto anche loro per eliminare i soprusi di
politiche errate? Purtroppo se le cose stanno come in giro si racconta e allora
vuol dire che dobbiamo imparare che si è voluto solo fare una bella predica ma per il resto se ne segue l’agire. Come si
diceva in una vecchia campagna elettorale o con me o contro di me. Oggi,
invece, dobbiamo costatare che si sta dicendo o con noi oppure con noi, altrimenti… Ancora una volta ripetiamo
che non sappiamo se questa storia di punizioni politiche esista oppure no, ma
se esiste dobbiamo dire che i nostri punitori non sanno dov’è la democrazia e
sono quelli che hanno urlato al lupo al lupo, allora a cosa è servito cambiare le cose, ma
soprattutto cosa è cambiato? Possiamo solo augurarci che ciò che si racconta siano barzellette e nient’altro
di più, altrimenti viviamo in un paese di delusioni.
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