di Pasquale Leggiero.
Anche quest’anno l’anno scolastico è giunto al termine, con i suoi promossi e respinti. Dai Tg nazionali abbiamo appreso che in qualche scuola d’Italia ci sono stati alunni sorpresi a devastare la loro sede scolastica ed è per questo che dovranno chiedere pubblicamente scusa, ma ciò non li salverà dalla silurata e quindi a settembre saranno chiamati ripetenti. Ora viene da chiedersi: ma è giusto che si chieda scusa per impostazioni e non per senso di colpa? Riteniamo che chi debba chiedere scusa dovrà farlo perché si sia reso conto del proprio errore e non per impostazioni, altrimenti quelle non sono scuse ma teatrino, a questo punto cosa insegniamo ai nostri uomini di domani? Poi ci chiediamo: ma è corretto cozzare non per profitto ma per condotta? Se le leggi vigenti in materia sono quelle della bocciatura e allora i prof fanno solo il loro dovere. Ma punire con la bocciatura è la soluzione ideale? Un essere umano che sbaglia va punito senz’altro, ma nel caso di scostumato scolastico, alla fine della scuola chi sarà il vero punito, il ragazzo o il genitore che dovrà mantenerlo un anno in più tra i banchi? Non possono esserci punizioni come abolire per i colpevoli scolari l’ora di ricreazione, o qualche lezione senza sedersi, oppure alle interrogazioni un voto in meno rispetto a ciò che realmente l’allievo vale. Insomma noi crediamo che la bocciatura non sempre sia adatta e poi ci vuole per i somari e non per gli scostumati. Meglio un professionista scostumato ma capace e non cento gentilissimi ma incapaci. Fateci pervenire i vostri commenti anche solo per criticare.
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