di Daniele Palazzo
Un’intera giornata dedicata all’approfondimento dei temi dell’amore per la legalità, dei sani principi sportivi, della sana convivenza civile. E’ quella che la valente Associazione “Villaggi Globali”, di Castelvolturno, ha programmato per il 2 luglio prossimo, quando, per la presentazione del loro libro “I Dieci Passi-Piccolo breviario sulla legalità”, saranno in città il Giudice palermitano Mario Conte e il cronista sortivo di Sky Flavio Tranquillo. L’appuntamento iniziale è previsto per le ore 12.00. si tratterà dell’inaugurazione dell’appena ristrutturato campetto di basket di Pinetamare(si trova nei pressi del Royal Residence), al cui ripristino funzionale hanno lavorato i Volontari dell’Associazione stessa. A seguire(ore 13.00) un pranzo in onore dei due illustri ospiti, che, alle ore 16.30, presso la sala-conferenze del cosiddetto Festival dell’Impegno Civile dell’Associazione Anticamorra “Libera”(sorge su un bene confiscato alla malavita organizzata significativamente denominato “Terre di Don Peppe Diana), provvederanno alla presentazione del loro libro, edito per i tipi di Add Editore. Come si può leggere in un comunicato fatto circolare a cura degli organizzatori della manifestazione di sabato prossimo, "Mafia, legalità, società, informazione, soldi, dovere. Questi e altri termini fanno sempre più parte del dibattito mediatico e del nostro vocabolario di tutti i giorni, e dare un senso alle parole è una questione di vitale importanza. Per tutti, tutti i giorni. A farlo, con dieci termini chiave che formano il percorso evocato dal titolo, ci prova una coppia inusuale, quella formata da un giudice palermitano, Mario Conte, e da un giornalista sportivo milanese, la voce del basket italiano, Flavio Tranquillo. Partendo da un'amicizia cementata dalla comune passione per lo sport e l'antimafia che va ben al di là dei rispettivi ambiti professionali, il libro prende le mosse da un processo, celebrato dal giudice Conte, in cui alla sbarra sono finiti estorsori e favoreggiatori di Cosa Nostra, condannati a risarcire anche le associazioni anti-racket che stanno sorgendo numerose in Sicilia. Dallo specifico processuale, il discorso si allarga su altri mondi, a partire dalla magistratura e dall'informazione per arrivare alla vita quotidiana e alla società civile. L'idea è quella di porre le basi per un'antimafia che deve coinvolgere tutti nel nome della legalità, del senso del dovere e della responsabilità individuale, nella convinzione che coinvolgere tutti nella battaglia contro questa “malapianta” da estirpare sia l'unica maniera di fare non solo dieci, ma cento passi avanti."
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