di Daniele Palazzo
PIEDIMONTE
MATESE-Grande successo, a Piedimonte Matese, per lo spettacolo “Lupae: il mito
della Donna Selvaggia”, che, liberamente tratto dal volume “Donne che corrono
coi Lupi” della nota poetessa e psicoanalista statunitense Clarissa Pinkola
Estès, è andato in scena, l’altro giorno, presso le moderne e funzionali
strutture del locale cinematografico “Cotton Movie”, di Piedimonte Matese. Eccezionali
protagonisti del ghiotto ed applaudito evento(l’organizzazione è stata curata,
in ogni dettaglio, dai massimi responsabili del Centro Antiviolenza “Aurora”,
facente capo alla valente Associazione Spazio Donna onlus) gli allievi dei
corsi di danza modera, dell’Associazione culturale “Omniarte”, e quelli del
corso di body percussion, del Centro Musicale “Proarte”(l’intera kermesse ha
beneficiato della preziosa direzione artistica delle vulcaniche Francesca
Gammella e le Francesca Senneca), che, facendo leva sulla loro riconosciuta
bravura ed impegnando ogni loro risorsa e tutto il bagaglio di esperienze ed
apprendimento derivanti dalla frequentazione
delle lezioni di cui si compongono i progetti formativi prescelti, hanno dato
vita ad momento di grande coinvolgimento emotivo e carico di notevoli contenuti
culturali ed artistici. Le loro esibizioni, specialmente quelle delle
versatilissime e, a più riprese, applaudite Erica Improta, Valeria Polosa,
Francesca Gammella, Annalisa Pastore, Rita Stabile, sono state precedute da
un’appassionata nota introduttiva del Sindaco dell’importante centro dell’Alto
Casertano, Vincenzo Cappello, che, oltre a sottolineare la “fertile intesa di
collaborazione tra il Comune di Piedimonte Matese e il Centro Antiviolenza
dell’Associazione Aurora”, si è detto “molto soddisfatto dei risultati
raggiunti”, ripromettendosi di “darci maggiormente dentro, nell’immediato
futuro, onde tagliare traguardi ancora più appaganti ed importanti di quelli
che, oggi, sono sotto gli occhi di tutti”. Tema centrale della serata il
richiamo delle coscienze al problema della violenza sulle donne, che, con
speciale riferimento, al periodo che
viviamo, va assumendo connotati da vero
allarme sociale. Non a caso, quindi, nella scaletta del cartellone proposto
alla nutrita ed interessata platea intervenuta, hanno trovato posto anche una
serie di circostanziate e toccanti testimonianze di donne vittime di violenze,
sia sul piano fisico che su quello psicologico e morale. Nel tutto, come di
evince da un comunicato, opportunamente diffuso dal corpo organizzante,
“l’istinto che fonda le radici nel genere femminile, la Donna Selvaggia, intesa
come forza psichica potente, istintuale e creatrice, lupa ferina e al contempo
materna, ma soffocata da paure, insicurezze e stereotipi”. Lo show in parola ha
potuto vedere la luce grazie anche alla lungimiranza e all’intraprendenza della
bravissima Francesca Gammella, che, nel suo lavoro alle prese con il libro
della scienziata targata States, è stata
validamente coadiuvata dagli altrettanto in gamba Vittorio Errico(fotografia e
scenografia) e Valentina Del Prete(regia). I 45 minuti dell’esibizione che ne è
venuta fuori, impreziositi anche dalla calda voce fuori-campo di Lorella
Bernardo, hanno reso davvero onore alla bontà del lavoro svolto, centrando, da
tutti i punti di vista la tematica in trattazione. Tutto l’impianto intorno ad
una Cappuccetto Rosso e alle donne in genere, che si presentano fiere di avere
con il “lupo” un rapporto decisamente differente da quello che tutti non siamo
stati abituati a concepire. Un ruolo che doni soprattutto maggiore sicurezza e
coscienza nella consistenza e nel potenziale vincente dei mezzi delle singole
donne e delle collettività femminili, perennemente in cerca di se stesse e
della loro vera dimensione nella società
attuale. Insomma, il messaggio lanciato dalla Gammella e da tutti suoi
collaboratori vuole attirare l’attenzione generale sull’instaurazione di un
nuovo tipo di essere e sentirsi donne, quello che, liberando il mondo femminile
dalla zavorra degli mortificanti stereotipi e dei freddi ed insulsi schematismi
che hanno sempre tarpato le ali al vero mostrarsi ed invigorirsi delle
potenzialità e della fortezza che sono loro consoni, si inerpica vero l’affermazione
della donna come ‘Donna selvaggia’, cioè verso un concetto di femminilità ed
essere donne che, ormai scevro da qualsiasi ostacolo e da tutti gli intoppi
contro i quali le donne hanno dovuto lottare finora, dia libero alla grande e
prorompente forza istintuale e creatrice(anche nel senso materno del termine)
proprie del cosiddetto sesso debole. L’Associazione Spazio Donna onlus opera
sul territorio da circa 23 anni, con lo scopo precipuo di affermare
l’autonomia, la consapevolezza e la libertà delle donne e dare anima e corpo ad
ideali e progetti di pure amicizia e, nel contempo, conferire libero esercizio
a moti di sano stare insieme e migliore intreccio culturale e sociale dei
singoli componenti della moderna società. In ultima analisi, dunque, ben
vengano le idee e i modi di agire dell’Associazione di riferimento, che davvero
non è seconda a nessun’altra per concretezza, qualità e traduzione in pratica
dei suoi grandi progetti.
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