martedì 12 febbraio 2013

Cancello Arnone. In dubbio la candidatura di Di Puorto a causa delle quote rose.



                         di Pasquale Leggiero.
Quando mancano all’incirca tre mesi per le elezioni amministrative ai comuni cui sono chiamati a scegliere la loro guida per cinque anni, tra cui anche Cancello Arnone, per la lista Emerito forse è tutto da rifare. Infatti, nel rispetto della nuova legge elettorale in un paese di circa cinquemila abitanti il consiglio comunale va composto da dieci elementi tra cui almeno tre donne. Quindi l’attuale vicesindaco, Maurizio Di Puorto, forse si farà da parte per cedere il posto a un aspirante assessore in gonnella. Il vicesindaco, quindi, di animo nobile si farebbe da parte per le quote rosa. Inoltre quando saremo in cabina elettorale, potremo esprimere due preferenze e votare per un uomo e una donna e quindi qualsiasi uomo rischia di non essere eletto, poiché il nome femminile potrà essere associato a quello di qualsiasi uomo. Quindi mentre le donne conteranno voti a divoro, gli uomini che oggi attuale sono assessori e si candidano, in caso di vittoria della lista, non solo rischiano di perdere la loro carica ma anche di non essere eletti. Certamente qualche domanda c’è la dobbiamo porre: è giusta questa legge elettorale? Se davvero esiste la libertà di pensieri, di parole e di opinioni, ma sempre nel rispetto della democrazia, con tutte le nostre forze ci sentiamo di gridare al mondo intero che tale legge è sbagliata, anzi sbagliatissima. Senza nulla togliere al parlamento che con la sua maggioranza l’ha approvata, ma siamo sicuri che quando una maggioranza faccia una, o più cose, la scelta è buona solo perché è della maggioranza? Dicevamo all’inizio che in un paese di circa cinquemila la lista elettorale deve essere composta da un minimo di tre donne, questo solo perché si vuole dare la possibilità alle donne di amministrare, ora questo va bene dal punto di vista alle pari opportunità. Con questa legge però viene da chiedersi: ma veramente stiamo adoperando per le vari opportunità, o stiamo invertendo quelli che una volta non era diritto della donna e oggi vogliamo farlo diventare un non diritto dell’uomo? Sé da tanto tempo abbiamo combattuto per le pari opportunità, oggi perché vogliamo rovesciare le cose? Sé con la nuova legge elettorale in un paese di circa cinquemila abitanti la lista dev’essere composta da un minimo di tre donne, e quest’ultime devono avere tutte le possibilità di governare, è giusto comporle di solo tre donne?  Per non rischiare che quest’ultime facciano parte dei tre candidati che della lista vincente escano fuori, per fare spazio all’opposizione in consiglio comunale, non sarebbe opportuno inserire qualche donna in più nelle liste e lasciare sempre che solo tre dei non eletti escano fuori? Magari questi tre poi sono tutte donne, si potrebbe pensare a un minimo di quattro donne, nella lista, o forse cinque e farne uscire tre che in caso di donne le quote rosa siano presenti in maggioranza del domani. Con questa legge invece si fa si che non esistono più le pari opportunità e quindi gli uomini rischiano di non essere eletti. Tornando a Cancello Arnone, viene da chiedersi: in caso di vittoria della lista Emerito il nostro attuale vicesindaco resterà tale o rischia di perdere tutto? Cioè carica ed elezioni? Comunque questa è una cosa, che a causa della nuova legge elettorale apriremo una finestra, poggeremo i gomiti e osserveremo.    




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