di
Pasquale Leggiero.
Anche quest’anno è calato il
sipario sulla festa della mozzarella, giunta alla sua 36° edizione. Il tutto si
è svolto in un incantevole scenario, tra via Roma e via consolare,
attraversando il ponte Garibaldi allestito a festa. In area mercato si è avuto
la presenza dell’artista Francesco De Gregori, che si è cimentato con i suoi
brani ed ha concluso una tappa del suo tour 2013, poi nel corso delle due
serate si sono esibiti altri artisti. Si è avuta persino la presenza di radio
marte. Nel 1977 si è partiti con la sagra della mozzarella e del bufalotto alla
brace, fatto come si soul dire, da quattro bancarelle in piazza per reperire
fondi per la festa religiosa in onore di Maria SS delle Grazie che si svolge a
settembre. Dal 1998 diventa festa della mozzarella per uno scopo commerciale
della stessa. Non vogliamo entrare nei particolari e cioè se è stata o meno una
buona scelta, nel corso degli anni abbiamo avuto anche le madrine della
mozzarella, alle varie feste, ricordiamo: Marisa Laurito, Debora Caprioglio,
Mara Venier, Gerardina Trovato, e tanti altri celebri nomi. Dal 2008 le madrine
sono state abrogate. Veniamo alla festa in se e per se, oggi attuale seguendo
l’esempio dal 1998 si continua a chiudere il paese al traffico, non lasciando
entrare chi potrebbe essere il visitatore di passaggio, cosa buona oppure no?
Ai posteri l’ardua sentenza. La festa della mozzarella di una cosa non ha mai
perso la tradizione e cioè di vendere i panini con la mozzarella e da un po’ di
anni tale prodotto tipico, nelle due serate è anche venduto in Kg, ci
domandiamo: ma ai nostri giorni è ancora opportuno vendere solo panini con
mozzarella e mozzarella in KG? Perché, ad esempio, non viene proposto
l’assaggio di tutti i piatti che si fanno con la squisita mozzarella di bufala?
Come ad esempio: la pasta al forno, le melanzane alla parmigiana, la pizza, la
caprese e tanti altri piatti dove è presente la mozzarella. In tale festa della
mozzarella è sempre presente un artista di un certo calibro, ma puntualmente a
questo punto diventa la festa del cantante, poiché arrivano bus da fuori per
vedere l’esibizione dell’artista. Allora una domanda sorge spontanea: perché
palcoscenico e stands della mozzarella non vengono collocati in un unico posto?
Per gli assaggi di mozzarella e altri piatti perché non vengono invitati
rappresentanti di altre regioni e di altre nazioni? Solo cosi, a questo punto,
la nostra mozzarella è ben pubblicizzata. Ora veniamo alla due giorni, deve
funzionare veramente così e cioè che la festa deve durare solo due giorni?
Oppure i due giorni devono essere solo l’inizio della festa? Molti ritengono
quest’ultima cosa. Leggiamo dalla stampa e apprendiamo da altri mezzi
d’informazioni di mozzarelle di bufala non degne di essere tali e di allevatori
che non allevano come si deve, producendo tutt’altro che latte di bufala. Per
questi allevatori e produttori di mozzarella ci devono essere giuste punizioni,
ma non per questo si deve fare tutta un erba un fascio, ma le istituzioni
devono fare in modo che allevatori e produttori onesti siano tutelati, solo
cosi sarà festa della mozzarella e di tutto il comparto 365 giorni l’anno e la
due giorni di festa, diventa la fine di un anniversario e l’inizio di un nuovo
percorso insieme per incrementare vendite e posti di lavoro intorno al settore
bufalino.
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