Modesto alla costruzione del muro |
I f.lli Marra |
Modesto tra i kenioty |
di Pasquale Leggiero
Nei giorni scorsi il nostro amico e compaesano Modesto Marra, tramite l’associazione Kisiki Kenya è stato appunto in Kenya a portare aiuti a quei bambini. Kisiki è una parola giriama, popolazione costiera del Kenya, e significa arcobaleno. Al nostro amico abbiamo chiesto ti fa piacere parlarci della tua esperienza vissuta in Kenya? Ed egli ha risposto:
Parlare dei miei viaggi in Kenya mi rende sempre felice... quest'ultimo è molto uguale a tutti gli altri, tranne che per le emozioni, quelle aumentano ogni volta che visito questo paese... puoi pensare di aver visto tutto del Kenya, di sapere tutto e di conoscere tutto ma ogni volta trovi sempre qualcosa di nuovo. Ormai la zona che frequento si chiama Ukunda, ma molti la conoscono come "South Coast" parchè si trova nella parte meridionale di Mombasa e precisamente sulla strada che porta al confine con la Tanzania. A differenza della zona a nord di Mombasa, qui gli italiani sono molto di meno e la spiaggia resta una delle più belle del Kenya. Un giorno , uno dei miei tanti amici, mi ha invitato al suo villaggio a bere del vino di cocco...e al mio arrivo in mezzo a capanne che avevano come muri un impasto di sterco e fango e tetti in rami di alberi, ecco arrivare i tantissimi bambini...li vedevo sbucare da ogni angolo...e come ho tirato fuori delle matite e dei palloncini, oggetti che nel nostro mondo li reputiamo superflui, vedevi la loro gioia riflessa nei loro occhi...felicissimi per così poco!!! Dopo ho visto un muro in pietra in costruzione...mi hanno spiegato che la persona capace di costruire quel muro era morta (malaria, aids, tubercolosi...in Kenya non manca nulla) e nessuno sapeva continuare...e quindi, senza pensarci due volte, ecco che ho iniziato a impastare cemento e a insegnare come costruire quel muro...è stato faticoso parchè a 38 gradi il sudore ti scende da ogni parte del corpo, ma allo stesso tempo mi sono sentito davvero felice. Poi i giorni trascorsi con gli amici, tanti amici, davanti alla Tusker, la birra dell'elefante, a parlare di tutto e principalmente mi chiedevano dell'Italia, su come si vive nel nostro paese...in Kenya ci sono valori, come l'amicizia, che hanno ancora un significato molto forte, come il rispetto e la famiglia...valori che purtroppo noi abbiamo dimenticato. Poi il giorno della visita dei bimbi del villaggio a Malindi è arrivato...sono 4 anni che mi reco in questo villaggio ma l'emozione è sempre forte. Insieme a me e mia sorella, ci ha accompagnati anche il mio grande fratello David, un fratello al quale voglio un mondo di bene. Partenza alle 6 perché Malindi è distante 4 ore e poi durante la notte aveva piovuto e quindi le strade interne, prive di asfalto, erano impraticabili. Al nostro arrivo la folla di bambini mi ha riconosciuto e quindi mi sono completamente saltati addosso fino a farmi cadere...quei momenti hanno un'emozione che non so descrivere, dire fantastico è poco. Quei bimbi dei quali ho imparato anche i nomi, Bighi, Jenson, Willy...li vedevo cresciuti ma sempre con i problemi che può avere un bimbo nato in Africa. Dopo la consegna dei vestitini, dei medicinali, dei palloncini e delle matite...siamo stati ospiti del capo villaggio...abbiamo mangiato Chapati e Kachumbari, piatti tipici del Kenya...anche se avevamo voglia di restare a giocare più tempo con i bimbi, non potevamo rifiutare quell'invito...in questi villaggi l'ospite è sacro!! Prima di ripartire, il capo villaggio ci ha chiamati in disparte, all'interno di una capanna e ci ha fatto una specie di benedizione ma nelle regole usate da mille anni da queste persone...e sinceramente mi sono commosso!!! Poi la ripartenza...molti bimbi hanno pianto...e anch’io... nel cuore pensavo a quando ritornare... spero presto perché questi bambini, che non chiedono nulla, e che si accontentano di poco, non li voglio lasciare mai!!! Rientrati in hotel non abbiamo cenato, forse per stanchezza, o forse per il rimorso pensando a quello che hai appena visto... una volta che hai visto queste realtà, non sei più lo stesso...!!!! L'ultima sera è stata molto bella, David e altri suoi amici ci hanno invitato a cena (Tra le mie polemiche perché non hanno soldi per mangiare tutti i giorni, eppure ci hanno organizzato la cena)., è stato stupendo perché le pietanze locali , tutte buone, si mescolavano a canti e balli kenioti...mi sono sentito davvero bene!!! E poi la partenza...un giorno che ti pesa come un macigno... sai che devi partire ma non ci pensi mai a quel giorno, forse per paura di ritornare in un mondo che non senti tuo...ma devi ritornare... e quando l'aereo è partito da Mombasa, e sotto si vedeva ancora il verde dei grandi parchi del Kenya, le solite lacrime, le stesse da 4 anni,sono scese dagli occhi...ho cercato di camuffarle con gli occhiali da sole...ma quando ha visto che anche mia sorella stava piangendo..beh in quel momento il Mal d'Africa ha raggiunto il suo dolore più acuto. Non so perché questo Kenya mi è entrato nel cuore, forse perché si vive ancora su valori che da noi sono scomparsi, forse perché in mezzo a quei bimbi ti senti davvero bene, forse perché ci sono amici privi di malizia e invidia che dividerebbero anche una caramella insieme con te, forse perché nei tuoi occhi vedi tanta vegetazione e animali che non ricordavi neanche, forse perché sei attratto dall''oceano indiano in maniera folle, forse perché si vive ancora come si viveva tantissimi anni fa e di quel passato hai sentito solo parlarne bene, forse perché sono lontano da questo stress e da questi tanti problemi che ormai regnano sovrani nelle nostre giornate, forse perché appena si apre il portellone dell'aereo a Mombasa respiro il profumo di casa... o semplicemente perché mi sento me stesso, senza maschere o copioni da recitare, in Kenya non serve fingere o nascondersi dietro a maschere, sei quello che sei ed è fantastico!!!
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